Questo breve saggio del 1917 riassume l’essenza del pensiero “storico e politico” con cui Teresa Labriola intese la parola “feminismo”, che la caratterizza in tutto l’arco della sua vita. Scrittrice prolifica, affrontò l’argomento sotto numerosi aspetti, da quello della filosofia del diritto, nelle sue pubblicazioni accademiche, a quello più divulgativo delle conferenze nei circoli femminili e per le riviste dedicate alle donne.
L’anno 1917 rappresenta un punto di svolta nella concezione del femminismo stesso da parte di Labriola. Già si era allontanata da altri movimenti femministi, sia da quelli apolitici (lei sosteneva che le donne dovrebbero appoggiare, in attesa del voto, quei candidati che dessero garanzie di sostenere le loro rivendicazioni), sia dalle donne di ispirazione socialista, che si erano schierate in tempo di guerra contro il suo interventismo e per il pacifismo. E in questo breve saggio precisa sinteticamente una delle sue migliori intuizioni, cioè l’idea che esistesse uno “spirito femminile” pronto a penetrare nella società fondata sui modelli maschili, e migliorarla di conseguenza per il bene della nazione. Rifiutando parimente l’idea socialista e quella individualista, Labriola sostiene che i diritti delle donne andrebbero riconosciuti per valorizzare la loro “differenza”, la loro capacità di esercitare una funzione di “maternità” etica e spirituale nella società.
L’adesione della Labriola al movimento nazionalista e fascista, ha fatto sì che i suoi contributi alla storia delle élite intellettuali italiane e del femminismo siano stati a lungo misconosciuti. Sicuramente seguì una traiettoria di ricerca autonoma e non lineare, dal materialismo allo spiritualismo, ed ebbe indiscusse doti di leadership nei movimenti per i diritti delle donne. Leggere il suo pensiero in questo breve saggio ci può consentire, oltre cento anni dopo, di apprezzarne le sue idee originali sulla differenza femminile e sull’arricchimento che le donne potrebbero apportare, con la loro differenza, all’interno di una società pensata per gli uomini.
Sinossi a cura di Gabriella Dodero
Dall’incipit del libro:
Più di una volta mi sono occupata della questione feminista come di problema di somma importanza nella società moderna, che presuppone una “ scala di valori” nuova, ed insieme prepara l’attuazione nella vita pratica di cotesti rinnovati valori.
Ho pensato spesso all’arduo problema del feminismo, il qual problema implica alla sua volta una serie di altre questioni d’ importanza fondamentale, come è sempre sul terreno della vita storica.
La conclusione alla quale venni allora – (nel 1913) – e qui riaffermo, è che si tratta di una “liberazione spirituale” in quanto è passaggio dalla “natura” allo “spirito” dalla parvenziale alla reale esistenza.
La donna comincia ora a porsi la vita quale problema da risolvere, e così facendo essa evidentemente esce dallo stadio naturale della sua vita per entrare nella “storia” – questa è come coscienza riflessa del semplice fatto della immediata esistenza; – ma è un “quid novi” insieme, cioè è stadio superiore. Insomma la storia in cui la donna ha da entrare è la superazione della vita quale semplice natura.
Scarica gratis: Del feminismo di Teresa Labriola.