(voce di SopraPensiero)

 

Pubblicato Asia gialla di Mario Appelius.

Scritto nel 1926, descrive un viaggio nell’Estremo Oriente (Giava – Borneo – Indocina – Annam – Cambodge – Laos – Tonkino – Macao), con annotazioni crude e poetiche della vita e dei costumi del tempo: città e porti, uomini e donne presentati con arguzia e bonaria cattiveria. Decine di visioni di tramonti sul mare e tempeste spaventose descritte senza mai ripetersi, con parole e visioni sempre diverse.
Non mancano analisi politiche su perché e quanto sia esteso il dominio britannico e il rammarico per le grandi colonie che la piccola Olanda vanta in quelle latitudini.

Sinossi a cura di Paolo Oliva

Dall’incipit del libro:

Il lavaggio della «passeggiata» mi sveglia con uno spruzzo di pulviscolo fresco nella sedia a sdraio, in cui mi sono addormentato senza volerlo stanotte, dopo aver ammirato per ore ed ore una indescrivibile notte di fosforescenza nel mar della Sonda.
Benché sia appena mattino, il sole è già alto sull’orizzonte ed ha incominciato il quotidiano, silenzioso bombardamento dell’Equatore. Mare calmo, piatto, incandescente; cielo di cristallo, quasi incolore per la troppa luce; aria tiepida, dolcissima, piena di carezze e di profumi.
Ancora deserti i ponti di classe; quattro inglesi in pigiama di seta cruda che vanno avanti indietro a passo di ginnastica; tutto sveglio invece il ponte di coperta con un formicolio di malesi e di celesti. Sulla soglia della cambusa il nostromo sorseggia il caffè. Due sguatteri spennano galline.
Un gran barbaglio d’argento tremola sull’acqua chiara in direzione del sole. Uccellacci bianchi svolazzano sullo smeraldo pallido del mare. Un salvagente galleggiante fa pensare a tante cose […].
Dove stanno guardando gli ufficiali coi binocoli mi par d’intravedere ad occhio nudo una macchia scura, come una pennellata opaca sul cristallo.
— Cos’è? — chiedo ad un marinaio che passa coi pennelli ed un bidone di pittura.
— Giava!
La parola magica empie per me di fascino esotico l’orizzonte acceso. Quante volte ho desiderato questo giorno! Quante volte ho sognato d’arrivare così, in un mattino di sole, all’isola incantata! Quante volte, leggendo un libro di Kipling, di Conrad, o di Coscience, ho socchiuso gli occhi per ascoltare dentro di me il sussurro immaginario della lontanissima jungla!