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Una lunga e approfondita indagine sulla città, considerata nelle sue condizioni territoriali, nelle sue divisioni giuridiche, nella sua compagine particolare: organizzazione generale, circoscrizione provinciale, circoscrizione ecclesiastica, borghi, pievi, ville, centri rurali.
Dall’incipit del libro:
Nei primi tempi storici Roma fu costituita dall’esiguo numero delle gentes delle tre tribù dei Ramnes, dei Tities e dei Luceres, costrette più che disposte ad unirsi su di un territorio assai limitato per necessità della comune difesa contro l’ostilità convergente degli elementi circostanti. Ognuna di esse, infatti, conservava inalterato l’assetto genetico interno sotto il potere, più di coordinamento che di effettivo comando, del «rex», insieme col quale cooperavano – per diritto proprio e non per nomina di lui – i capi delle singole «gentes».
Questa condizione di cose fece sì che le linee fondamentali dell’organizzazione politica romana si formassero in modo singolare. Il perdurare delle lotte interne ed esterne indusse a costituire un nucleo più saldo e durevole, favorito dalle condizioni topografiche, nucleo che divenne così capoluogo ad un tempo del territorio e centro di organizzazione della difesa. Ed a questo fenomeno, per cui già si divergeva dal primitivo sistema barbarico, nel quale, pur in sedi relativamente fisse, oltre la rotazione delle terre, troviamo la vita in villaggi facilmente abbandonabili, si aggiunse, come effetto a causa, quello della maggior considerazione della terra stessa. Questa, appunto perchè limitata, ebbe tanta importanza da superare quella dei rapporti familiari, prevalenti nell’organizzazione barbarica, e costituì la base di ogni rapporto giuridico.
Sotto l’auctoritas del pater, oltre i parenti, vivevano anche tutti coloro che, per vicenda sfortunata di guerra – deditio – o per patto amichevole – applicatio – si trovavano alla sua dipendenza.
Scarica gratis: La città italiana nell’alto Medio Evo di Guido Mengozzi.