Con questa interessante guida, lo storico e avvocato milanese Pier Ambrogio Curti propone ben quaranta escursioni nel territorio del Pian d’Erba e del Lago di Como, attraverso un itinerario costellato di pittoreschi borghi, castelli solitari e cime innevate, il tutto arricchito da curiosi aneddoti storici. Più che una guida, quest’opera è un canto alla bellezza del territorio, un libro dove storia, arte e geografia s’intrecciano in un viaggio lungo le rive del Lario e del Pian d’Erba. Oggigiorno non mancano di certo le guide sul territorio, più agili, più riccamente illustrate e corredate di fotografie, e quindi più “accattivanti”; tuttavia l’opera di Curti ha il pregio di svelare storie e luoghi ormai dimenticati: ciò rende questo libro una risorsa di notevole valore storico, una fonte documentaria preziosa per quanti sono interessati alla storia del territorio, o per chi semplicemente ama questi luoghi.
Un viaggio non solo geografico, dunque, ma anche e soprattutto storico e culturale. Attraverso queste pagine il lettore può infatti addentrarsi nelle vicende dei secoli passati e scoprire e ammirare il ricco patrimonio paesaggistico e culturale del Pian d’Erba e del Lago di Como, in un susseguirsi di ville e castelli, incantevoli giardini, antiche osterie, tranquilli paesini, chiesette che celano preziose opere d’arte ormai dimenticate (o perdute). Vivide descrizioni paesaggistiche, intrise della meraviglia dell’autore, si aprono nel corso della narrazione, tanto che al lettore sembrerà davvero d’immergersi nella natura e passeggiare su sentieri impervi tra valli ombrose e luminosi prati costeggiati di boschi di castagni e faggi, «ed estasiarsi alla vista di monti e colli, di laghi e fiumi, di paesi e ville infinite e campagne e boschi».
Pier Ambrogio Curti aveva già rivolto la sua attenzione alla cultura lombarda e alle suggestioni del mondo popolare della regione attraverso i quattro volumi di Tradizioni e leggende di Lombardia che fece stampare negli anni 1856-57, ormai molto rari e difficilmente reperibili. Tuttavia, in Escursioni autunnali traspare in modo ancora più evidente il profondo affetto che lega l’autore alla sua amata regione. Nella sua giovinezza, Curti aveva lottato per l’indipendenza della Lombardia, partecipando attivamente ai moti del ’48. Possiamo dunque considerare questa sua opera, pubblicata negli ultimi anni della sua vita, come un vero e proprio inno dedicato alla sua bella terra natia.
Sinossi a cura di Sofia Fagiolo
Dall’incipit della prima escursione Il Baradello:
Non è alcuno di noi che, giungendo la prima volta in ferrovia alla Camerlata, non appena uscito dal vagone, non abbia rivolto lo sguardo a quella torre che sta di sopra il colle che sogguarda alla stazione, e non sia corso a ricordare le mille storie che nell’infanzia gli saranno state raccontate dalla nonna o dalla fante intorno ad essa, e con certa curiosità non vi abbia per qualche istante tenuto l’occhio, quasi a dirsi: non era dunque una panzana quella che aveva udito del Castell Baravell, che così appunto nel nostro bisbetico dialetto abbiam travisato il nome di Baradello. E siccome una volta almeno anche l’ultimo de’ popolani s’è tolto lo spasso di visitare la città de’ missoltini, – così chiamati que’ dolcissimi pesci che dà il Lario, quando si misaltano o vengono disseccati -; così non è più adesso pel minuto popolo nostro un mito, una favola, un alcun che di immaginoso questo Castell Baravell, che ha udito le tante volte ne’ suoi giorni d’infanzia ricordare.
Scarica gratis: Il lago di Como e il pian d’Erba di Pier Ambrogio Curti.