Esempio di divulgazione rivolta alla gioventù che ha caratterizzato gran parte dell’opera di Guido Fabiani. In questo breve opuscolo, facente parte della “Collezione di opuscoli storici e di biografie popolari per i fanciulli”, l’autore compie un rapido excursus sui sui primi cinquant’anni dell’unità d’Italia sia dal punto di vista militare ed economico sia ricordando le principali personalità politiche, letterarie, artistiche e scientifiche. Indicando ai giovani come prioritari i valori dell’amor di patria e della monarchia, e lasciando trasparire in sottofondo il blando anticlericalismo liberale del periodo.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Il 18 febbraio 1861 Vittorio Emanuele II apriva a Torino il primo Parlamento Italiano, invitando i 443 deputati, ch’erano stati allora allora eletti a comporlo, a dare «alla Patria libera e unita quasi tutta, istituzioni comuni e stabile assetto.»
«Nell’attribuire le maggiori libertà amministrative ai popoli che ebbero consuetudini ed usi diversi, voi – diceva il Re – veglierete perchè l’unità politica, sospiro di tanti secoli, non possa mai essere menomata.»
Quei 443 deputati erano gli uomini migliori della Nazione: patrioti, scienziati, letterati del vecchio Piemonte e della Lombardia, profughi che avevano sopportato la prigionia e l’esilio austriaco, o napoletano o papale, reduci gloriosi delle antiche e delle recenti battaglie.
Il 26 febbraio i Senatori e il 14 marzo i Deputati, approvavano la legge che proclamava costituito il nostro Regno, conferendo a Vittorio Emanuele e ai suoi successori il titolo di Re d’Italia, e quasi nel tempo stesso Senatori e Deputati (25 e 27 marzo) affermavano, per iniziativa di Cavour, presidente del Consiglio dei Ministri, che Roma doveva essere la Capitale della Nazione.
Con questa affermazione solenne e coraggiosa (coraggiosa soprattutto, perchè le varie potenze europee non avevano ancora riconosciuto il nuovo Regno) il Parlamento ammoniva il mondo intero che l’opera di resurrezione dell’Italia non poteva considerarsi compiuta e che non lo sarebbe stata se non quando, sicura dei suoi confini, l’Italia si fosse assisa in Campidoglio.
Scarica gratis: 1861-1911 di Guido Fabiani.