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L’autore spiega con descrizioni precise e efficaci illustrazioni il funzionamento dei principali apparecchi sismografi in uso al principio del XX secolo (il testo è del 1906) e fa anche una interessante panoramica storica sull’evoluzione degli apparecchi per misurare e registrare i terremoti.
Il principio del sismografo è essenzialmente quello del pendolo: schematicamente, per una breve scossa del suolo, il sostegno del pendolo che appoggia sul terreno si muove seguendo i movimenti del terreno stesso, mentre il pendolo, se è sufficientemente ben smorzato, resta fermo.
Ne deriva quindi un moto relativo che viene registrato. Poiché poi i terremoti danno luogo a movimenti complessi con componenti sia verticali che orizzontali, l’obiettivo dei sismografi è di poter registrare sia le due componenti orizzontali che quella verticale. Frequentemente nelle stazioni sismiche si hanno però tuttora come minimo tre sismografi, uno verticale e due orizzontali. Agamnennone ha anche ben presente il problema delle differenti velocità delle onde sismiche. Solo all’epoca della stesura di questo lavoro si era dato impulso alla ricerca delle discontinuità di velocità attraverso le quali le onde sismiche si riflettono e si rifrangono.
Sono studi che durarono decenni prendendo l’impulso da osservazioni di A. Mohorovičić su un terremoto in Croazia. Nella prefazione di questo testo Agamennone accenna ad alcune sue intuizioni in materia che negli anni successivi saranno oggetto di accurati approfondimenti.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Il grande desiderio che moltissimi mostrano di conoscere gli strumenti sismici, ossia destinati allo studio del terremoto, desiderio ravvivato in alto grado in occasione della recente catastrofe delle Calabrie, mi ha indotto a dare in queste pagine un’idea di siffatti strumenti e del loro modo di funzionare. Naturalmente io mi limiterò ai tipi principali e generalmente ideati e costruiti in Italia, perchè, se si volesse tener conto di tutti, occorrerebbe un grosso volume per illustrarli. Mi sforzerò inoltre di trattare l’argomento, in verità un po’ scabroso, nella forma più popolare che mi sarà possibile, affinchè la descrizione dei varî strumenti sia accessibile anche ai meno iniziati in materia scientifica.
Ritengo poi che sia opera molto utile il diffondere un po’ di luce sopra gli strumenti sismici, e sui dati, almeno fino ad oggi, che se ne possono effettivamente ricavare; perchè in generale si suole pretendere da questi strumenti, circondati come sono da una specie di mistero, assai più di quello che si possa. Ciò spiega i falsi giudizî che anche persone abbastanza istruite si formano di tali strumenti, ai quali si vuole ad ogni costo attribuire la virtù di predire i terremoti! Arriva una disastrosa, od anche semplicemente una fortissima scossa, ed ecco che le popolazioni spaventate vogliono sapere in che stato si trovano gli strumenti sismici e che cosa lascian presagire per l’avvenire.
Scarica gratis: La registrazione dei terremoti di Giovanni Agamennone.