Scritto da Alessandro Dumas nel 1846, fu il primo romanzo facente parte del “Ciclo di Maria Antonietta”, pur essendo temporalmente collocato in ultimo, e narrando gli eventi che precedettero e seguirono di poco la morte della Regina. La prima traduzione italiana fu nel 1857, mentre questo testo proviene dall’edizione illustrata Sonzogno del 1869; non conosciamo il nome del traduttore.
Il romanzo si ispira ad un personaggio storico, Alexandre Gonsse de Rougeville, che organizzò il “complotto dei garofani”. Facendo sembiante di donare due garofani alla regina, l’informò tramite un bigliettino nascosto tra i petali dell’esistenza di un complotto per liberarla, e tentò l’impresa la notte del 2 settembre 1593. Nonostante le somme profuse da Rougeville per corrompere i custodi, la regina venne arrestata a un passo dalla libertà, e così svanì l’ultimo tentativo di fuga prima della sua esecuzione; Rougeville riuscì poi a fuggire da Parigi, ma i suoi complici furono ghigliottinati.
Sopra questo episodio storico, Dumas ricama con la sua abilità di romanziere e di commediografo una vicenda d’amore e di morte, che vede protagonisti alcuni giovani rivoluzionari ed altri fedeli alla Regina. Comprimari popolani e nobili, fanciulle affascinanti e spregevoli delatori, fanno da contorno agli episodi e personaggi storici.
Oltre al romanzo, Dumas scrisse un omonimo dramma con Auguste Maquet (1847); vi furono diverse riduzioni cinematografiche, a partire dal film muto di Albert Capellani del 1914, un film italiano del 1953 di Vittorio Cottafavi (con Vittorio Sanipoli ed Armando Francioli) e un teleromanzo del 1963 per la televisione francese, distribuito anche in DVD nel 2017. Al personaggio di Genoveffa si è ispirato Pierre Bayard nel 2015 per il suo romanzo Aurais-je sauvé Geneviève Dixmer?
In YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=TnaQBpIf1VY) è disponibile un’intervista televisiva con Michelle Sapori, autrice della biografia di Rougeville, de Marie-Antoinette à Alexandre Dumas. Le vrai chevalier de Maison-Rouge.
Sinossi a cura di Gabriella Dodero
Dall’incipit del libro:
Era la sera del 10 marzo 1793.
Dieci ore erano scoccate all’orologio di Nostra Donna, e quei tocchi, staccatisi l’un dopo l’altro come strido di notturno uccello che abbia spiccato il volo da un nido di bronzo, si perdevano per l’aere tristi, monotoni.
La notte era, calata su Parigi, e non già clamorosa, burrascosa e interrotta da lampi, ma frigida e nebbiosa.
La stessa Parigi non era più quella gaia e festevole città che noi conosciamo, sfolgorante alla sera di mille fantastici fuochi che si riflettono nel suo fango dorato, la Parigi dei passeggieri affaccendati, dai giulivi ritrovi, dagli avvinazzati sobborghi, semenzajo di focose contese, di audaci delitti, fornace dai mille ruggiti; ma una città tetra, meditabonda e deserta, i cui rari passeggieri attraversavano a passi rapidi e sospettosi le sue fangose vie, cacciandosi precipitosi nell’atrio della propria casa, come fiere che, inseguite dai cacciatori, si rintanano nel loro covile.
In una parola era, lo ripetiamo, Parigi al 10 marzo 1793.
Poche parole sugli avvenimenti che avevano mutato a tal punto l’aspetto della capitale, e quindi imprenderemo il nostro racconto.
Scarica gratis: Il cavaliere di Maison-Rouge di Alexandre Dumas.