Questa monografia su Socrate è una memoria, presentata al concorso bandito nel 1869 dalla Reale Accademia di scienze morali e politiche di Napoli e premiata nel 1870. Fu inserita, l’anno dopo, nel volume VI degli Atti di quell’Accademia, col titolo: La dottrina di Socrate secondo Senofonte, Platone ed Aristotele.

Dall’incipit del libro:

L’anno 1° dell’Olimpiade 95a nel mese Targelione (maggio 399 a. C.) moriva nel desmoterio ateniese Socrate figlio di Sofronisco, condannato a bere la cicuta, qual reo di violata religione e corruttore della gioventù. Gl’intimi di lui, che rimaneano privi dell’uomo più prudente e più giusto fra quanti fossero a quel tempo, avevano invano tentato di sottrarlo a così trista fine, offrendosi dapprima mallevadori di una multa di trenta mine, e cercando, poi che la sentenza era stata pronunziata, procacciargli con la fuga albergo e riposo in più sicura stanza. Socrate, che a mala pena s’era indotto ad offrire la multa, rigettò recisamente il consiglio della fuga; e rimase tranquillo in carcere fino al giorno della morte, che egli incontrò con religiosa rassegnazione. La divinità gli vietava di fare altrimenti! Egli era convinto che fuggire le conseguenze del processo era come violare la legge, la cui santità dee rimanere inalterata, anche quando gl’interpreti di essa siano ingiusti e parziali. La sua coscienza non ammetteva incertezza o titubanza fra una moltitudine di beni possibili, riposando su la infallibilità del giudizio morale, il cui fondamento costante è la retta cognizione. Socrate era al servigio della divinità, e la coscienza della missione affidatagli era in lui tanto viva e potente, che, ove l’avesse lasciata inadempita, egli avrebbe stimato di commettere un’azione riprovevole ed irreligiosa.
Era quello un tempo di restaurazione politica, e gli Ateniesi, che dal fastigio della gloria e della potenza, per una serie d’errori e d’ingiustizie, erano caduti nel più basso fondo d’ogni umiliazione, scacciati i trenta tiranni, e ristabilita la forma popolare, intendevano a tutt’uomo a purgare la città di tutti quelli elementi, che per un verso o per un altro avessero corrotto o snervato, o reso inoperoso e svogliato il popolo.

Scarica gratis: Socrate di Antonio Labriola.