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Articoli di Benito Mussolini pubblicati sul quotidiano “Il Popolo d’Italia“, in un periodo temporale che inizia con il primo discorso alla camera (21 giugno 1921) e si conclude con l’arringa alla grande adunata fascista di Napoli, del 24 ottobre 1922, che anticipa di pochi giorni la “Marcia su Roma“.
Dall’incipit del libro:
Non mi dispiace, onorevoli colleghi, di iniziare il mio discorso da quei banchi dell’estrema destra, dove, nei tempi in cui lo spaccio della bestia trionfante aveva le sue porte spalancate ed un commercio avviatissimo, nessuno osava più sedere.
Vi dichiaro subito, con quel sovrano disprezzo che ho di tutti i nominalismi, che sosterrò nel mio discorso tesi reazionarie.
Sarà quindi il mio un discorso non so quanto parlamentare nella forma, ma nettamente antidemocratico e antisocialista nella sostanza (approvazioni all’estrema destra); e quando dico antisocialista, intendo dire anche antigiolittiano (ilarità), perché non mai come in questi giorni fu assidua la corrispondenza d’amorosi sensi tra l’onorevole Giolitti e il Gruppo parlamentare socialista. Oso dire che fra di essi esiste il broncio effimero degli innamorati, non già l’irreconciliabilità irreparabile dei nemici.
Ciò non ostante ho la immodestia di affermare che il mio discorso può essere ascoltato con qualche utilità da tutti i settori della Camera. In primo luogo dal Governo, il quale si renderà conto del nostro atteggiamento verso di lui; in secondo luogo dai socialisti, i quali, dopo sette anni di fortunose vicende, vedono innanzi a sé, nell’atteggiamento orgoglioso dell’eretico, l’uomo che essi espulsero dalla loro chiesa ortodossa. D’altra parte essi mi ascolteranno perché, avendo io tenuto nel pugno le vicende del loro movimento per due anni, forse nel loro cuore sono anche delle segrete nostalgie.
Scarica gratis: La marcia su Roma di Benito Mussolini.