(voce di SopraPensiero)

Apollo e Dafne (HWV 122) è una cantata profana composta da Georg Friedrich Händel tra il 1709 e il 1710. Händel iniziò il lavoro a Venezia nel 1709, e lo completò ad Hannover, dopo il suo arrivo nel 1710 per assumere l’incarico di maestro di cappella presso l’Elettore di Sassonia, il futuro re Giorgio I di Gran Bretagna. Il lavoro è una delle più ambiziose cantate di Händel, ed è indicativo della brillante carriera operistica che sarebbe seguita nei successivi 30 anni della sua vita.

L’ouverture originale della composizione non è sopravvissuta, per questo talvolta viene eseguita come introduzione un’altra opera per orchestra del compositore. La strumentazione della cantata è brillante, poiché Händel aggiunge un flauto, una coppia di oboi ed un fagotto ai canonici archi.

Apollo, dopo aver liberato la Grecia dalla tirannia uccidendo il minaccioso drago Pitone, è inorgoglito e superbo. Si vanta che persino Cupido, nel tiro con l’arco, non può far nulla in confronto alla sua abilità; tuttavia la sua arroganza svanisce non appena egli nota la bella ninfa Dafne. Apollo ne è immediatamente colpito e mette in campo tutto il suo fascino, nel tentativo di sedurla. Naturalmente diffidente, Dafne rifiuta le sue profferte, affermando che preferirebbe morire, piuttosto che perdere il suo onore.

Apollo si fa più impetuoso nell’insistere e la afferra stringendola a sé. Quando tutto sembra perduto, Dafne riesce a sfuggire alle mire di Apollo trasformandosi in un albero d’alloro. Preso da un grande dolore, Apollo decide che le sue lacrime daranno da bere al verde albero, i cui rami verranno utilizzati per incoronare gli eroi più grandi.

Note tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Apollo_e_Dafne_(cantata)

Scarica gratis: Apollo e Dafne o La terra è liberata, HWV 122 di Georg Friedrich Händel.