Con uno stile lineare e scorrevole, l’autore, nei suoi racconti, osserva gli usi e costumi toscani dell’epoca, che vengono raccontatati con la classica vulgata tipica di quei luoghi e nei quali la descrizione della virtù sopravanza sempre quella del vizio.

Nella pagina dedicata all’opera (vedere link in basso) è disponibile la sinossi a cura di Raffaele Fantazzini.

Dall’incipit del primo racconto Le tessitore:

Ai primi di Novembre del 18…, la casa di maestro Cecco muratore in via dell’Ariento era tutta sotto-sopra. La mobilia, parte nella strada e parte nel baroccio, doveva andare ad un secondo piano delle case-nuove sul Prato.
Maestro Cecco, assistito da Michele e dall’Anna suoi figliuoli, sgomberava per dar luogo a’ nuovi pigionali venuti anch’essi col loro carico.
Il medesimo baratto di famiglie e di masserizie accadeva in molti luoghi del vicinato, come anche nel rimanente della città, sicchè figuratevi che via-vai, che tramenío, che casa del diavolo!

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