I pescatori di perle (Les pêcheurs de perles) è un’opera lirica in tre atti scritta da Georges Bizet nel 1863, su libretto di Michel Carré e Eugène Cormon.
È oggi considerata il primo capolavoro operistico di Bizet, che all’epoca non aveva ancora compiuto i 25 anni.
L’opera fu commissionata a Bizet da Léon Carvalho, il direttore del Théâtre Lyrique di Parigi ed era destinata a essere rappresentata nel mese di settembre 1863. Il musicista non aveva impegni importanti, a parte la composizione di Ivan IV, opera che gli era stata affidata da Charles Gounod, non interessato al lavoro. Bizet si dedicò un po’ di malavoglia a questa composizione e quando Carvalho gli propose I pescatori di perle accettò immediatamente.
Il Théâtre Lyrique aveva l’incarico di rappresentare ogni anno una composizione scritta dal vincitore del Prix de Rome purché esordiente sulle scene. Bizet, per rispettare le regole, ritirò dall’Opéra-Comique la Gusla de l’Émir, suo quarto envoi per il Prix, destinata alla rappresentazione, preferendo l’offerta di Carvalho; si dedicò quindi con impegno alla stesura dell’opera. Il contratto venne concluso e firmato nel mese di aprile 1863. Il tempo era poco per portare a termine l’impegno e Bizet chiese consiglio a Gounod; il musicista lo rincuorò e gli disse di accantonare Ivan IV, raccomandandogli di non fare un lavoro affrettato, nonostante la scarsità di tempo.
Il titolo iniziale dell’opera avrebbe dovuto essere Léïla; i due librettisti Carré e Cormon, non convinti del lavoro da fare, non riuscirono ad avere idee precise sul libretto definitivo fino a due settimane prima del debutto e cambiarono in ultimo il titolo con Les pêcheurs de perles. Le prove ebbero inizio nel mese di agosto; la prima, prevista per il 14 settembre, dovette slittare al 29 per l’indisposizione della protagonista Léontine de Maësen; altri interpreti furono François Morini, Jean-Vital Jammes detto Ismaël e Prosper Guyot.
Alla prima, il 29 settembre 1863, l’opera ottenne un discreto successo di pubblico, ma una fredda accoglienza da parte della critica; le opinioni negative si concentrarono soprattutto sul libretto, ritenuto convenzionale e, secondo alcuni, con troppe analogie con quello della La Vestale di Spontini. Anche la musica di Bizet ottenne riscontri negativi; il musicista fu accusato di aver scritto un Grand opéra troppo enfatico, dall’orchestrazione ridondante e infarcita di “originalità” armoniche che altro non sembravano che bizzarrie. In suo favore si levarono però alcune voci tra cui Ludovic Halévy (sarà l’autore del libretto della Carmen) che indicò la musica del compositore come opera di grandissima qualità con un’orchestrazione di rara potenza. Anche Hector Berlioz, come critico musicale del Journal des débats, scrisse che l’opera conteneva un gran numero di pezzi notevoli, ricchi di intensità e di colore, sottolineando la bellezza del duetto del primo atto Au fond du temple saint.
L’opera restò in cartellone fino alla fine di novembre, per un totale di 18 repliche; da allora scomparve dai teatri francesi. Bizet la considerò sempre un insuccesso, “onorevole”, ma un insuccesso e non volle mai più rimettere le mani sulla partitura e la accantonò. De I pescatori di perle era stata pubblicata soltanto un’edizione per canto e pianoforte dall’editore Choudens nel 1863. Successivamente, in modo arbitrario, furono apportati rimaneggiamenti e tagli al libretto giudicato incongruente; il risultato fu che il testo divenne completamente discordante con la parte musicale, in particolare nell’ultima scena, quella del duetto tra Léïla e Nadir, voluto così da Bizet, e cancellato nelle ultime edizioni perdendo in tal modo l’interesse drammatico.
I pescatori di perle fu ripresa solo molti anni dopo la morte dell’autore, nel 1889, durante l’Esposizione universale, presentata, con grande sorpresa, in lingua italiana dall’editore Sonzogno nella traduzione di Angelo Zanardini e con il finale posticcio.
Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/I_pescatori_di_perle
Scarica gratis: Les pêcheurs de perles di Georges Bizet. Jean Fournet dirige l’Orchestre Lamoureux.