L’opera del Bartoli sulla Cina si compone di quattro libri.
Nel secondo, si descrive come il Padre Matteo Ricci riuscì a vincere l’opposizione di molti alla presenza dei religiosi gesuiti nella Cina, grazie soprattutto alla sua capacità di stimolare l’interesse degli intellettuali cinesi con le sue conoscenze e competenze in campo matematico e fisico.L’acquisizione della lingua cinese, sia parlata che scritta, da padre del padre Ricci, gli consente di scrivere testi di carattere religioso, ma anche di filosofia naturale e di matematica.
La presenza dei gesuiti non è facile in tutte le città del vasto impero cinese, subendo molto spesso espulsioni e riammissioni. Il Bartoli si dilunga molto sull’azione dei diversi padri gesuiti, sulle loro sofferenze e persecuzioni e sulla loro capacità di conversione, chiedendo sempre la ripulsa e la distruzione dei simboli delle altre religioni presenti, considerate tout court come idolatre, nonché la rinuncia alla poligamia. Tratta in particolare in dettaglio come il padre Ricci riuscì alla fine ad essere ammesso alla corte di Pechino nonostante le numerose difficoltà incontrate.
Il padre Ricci muore a Pechino nel 1610. I suoi contributi vennero pienamente riconosciuti dall’imperatore Wanli (dinastia Ming) e le sue spoglie vennero sepolte nel cimitero di Zhalan, in un terreno che oggi costituisce il parco della Scuola di Amministrazione di Pechino.
Sinossi a cura di Gianluigi Trivia
Dall’incipit del libro:
Rimasto solo in Sciaochìn il P. Matteo Ricci, contrarj furono i movimenti delle fortune che vi provò, gli uni a deprimerlo, gli altri a sollevarlo: e quinci oltraggi e persecuzioni dal popolo, quindi onori e ingrandimento da’ nobili Letterati. La Provincia di Cantòn, fra le quindici della Cina, è la men fornita di senno, e la più selvatica di costumi: e già fu, ch’ella era schiusa da’ termini della Monarchia cinese; e solo in tanto non affatto straniera, in quanto pur le si univa a’ confini, come le case rustiche a’ lor palagi. Poscia a gran tempo, incorporata al rimanente, mai non si è ingentilita tanto, che tuttavia non mantenga un non so che dell’antica barbarie, rispetto alle altre Provincie, più di lei colte, manierose, e civili. E avvegnachè tutte indifferentemente abborriscano i forestieri, questa gli ha tanto in odio sopra le altre, quanto è più esposta a riceverne. Nè vale a mitigarla il guadagno, che si trae grandissimo dal commercio con Macao, che le sta all’orlo: anzi questo è quel che vie più l’inasprisce; perochè non ne sente quasi altro che danno, col maggior caro, in che perciò sono le vittuaglie: e il più dell’utile cola in mano a’ Mandarini e a’ mercatanti, uomini d’altre Provincie.
Scarica gratis: Della Cina. Libro secondo di Daniello Bartoli.