Pubblicato “All’aria aperta” di Renato Fucini.
Dall’incipit del libro:
“Siete mai stati a Vinci, la patria di Leonardo? Questo piccolo e grazioso paesetto situato in una di quelle vallatelle che gli estremi lembi dell’Appennino toscano formano così spesse e così amene, dichinando al Biondo Arno, ha veduto nascere ingegni pronti e felici, che nella poesia popolare e burlesca lasciarono di sè un bel nome. Antonio da Pistoia, che dovrebbe esser chiamato più veramente Antonio da Vinci, perché il suo luogo natale fu questo e non quello, precedette il Berni in quel genere di poesia che si chiamò poi bernesca, e fu cervello così bizzarro e così pieno di grilli, che finchè visse fu il divertimento delle brigate. Dietro a Vinci, più verso i monti pistoiesi, è Lamporecchio, dove Francesco Berni aprì gli occhi alla luce e stette in collo alla balia: poi è Pistoia, che fu, si può dire, la cava dei begli umori: dinanzi al nostro paesetto è Empoli, patria di Ippolito Neri, che cantò la presa di Samminiato colle capre e co’ lumicini, e l’origine del famoso volo dell’asino; e alla sua destra è Cerreto Guidi, dove nacque, visse e scrisse il Saccenti, che alternava i protocolli di notaro colle pagine della più briosa poesia che mai scaturisse da cervello toscano.”
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