(voce di SopraPensiero)

 

Scritto nel 1906, quando il Baratono era all’inizio nella sua carriera di insegnamento, ma con già all’attivo apprezzate pubblicazioni di filosofia e di psicologia. Di scuola positivista, il suo approccio ai temi della psicologia non poteva discostarsi dal solco che dapprima Fechner e poi Wundt avevano tracciato negli ultimi decenni dell’800.

La contrapposizione è quindi tra “psicologia sperimentale” e “psicologia filosofica” che in quegli anni era soprattutto influenzata dall’idealismo. Il testo si configura come un excursus di tipo storico sul dibattito in tema di esperienza sensoriale e di acquisizione di cognizioni tramite i sensi e dell’elaborazione che di queste esperienze compie la mente, soffermandosi sulle diverse posizioni e sulla bibliografia esistente in proposito. La prefazione è di Enrico Morselli che dell’autore fu professore di psichiatria.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Tutti senza eccezione sono oggi convinti, che le scienze cosiddette della natura sono scienze sperimentali. Appunto per ciò nessuno sente il bisogno di aggiungere al loro nome quell’appellativo di sperimentale: tanto è ormai lontano il ricordo di quelle fasi pre-scientifiche corrispondenti, durante le quali, se non mancava, nè poteva mancare, un sostrato a bastanza largo di osservazioni, l’edificio del sapere si era poi temporaneamente costruito con materiale filosofico e religioso, che toglieva a quei saggi il diritto, a dir vero da nessuno reclamato, di dire sperimentale la loro dottrina. Così, per prendere un esempio di scienza astratta, la Chimica, e per esempio di scienza concreta, l’Astronomia, non hanno bisogno d’intitolarsi dal loro metodo, per differenziarsi dall’Alchimia e dall’Astrologia che le precedettero, ma dalle quali le prime sono già da tempo completamente emancipate.
Allo stesso modo fra non molto si potrà dire Psicologia e Pedagogia o Morale senz’altra aggiunta, e nessuno tra li studiosi dubiterà, che queste discipline, dette dello spirito, non siano scientifiche e non seguano gli stessi metodi (non dico i medesimi), delle altre scienze; fra non molto, speriamo: non oggi, mentre il filosofo, il religioso, il moralista pratico studiano ancora questi fatti contemporaneamente allo scienziato, non già, come per ogni altro, dal loro punto di vista filosofico o religioso o prammatico, ma per fare della vera e propria psicologia. Siamo dunque costretti a formulare un titolo speciale, che differenzi dalle altre quella psicologia che emancipata da ogni altra dottrina e basandosi sull’esperienza, ha oggi acquistato diritto di scienza autonoma.

Scarica gratis: Fondamenti di psicologia sperimentale di Adelchi Baratono.