(voce di SopraPensiero)

 

Il presente libriccino fu composto prima della ricorrenza del Centenario leopardiano e vide la luce durante quella memorabile celebrazione, cioè mentre l’immensa miniera dello Zibaldone, per mezzo secolo rimasta ignorata o inaccessibile, si veniva appena schiudendo.

Dall’incipit del libro:

Fanciullo di otto anni, per divertire i suoi fratellini, Giacomo Leopardi inventava fiabe e novelle, alcune delle quali duravano più giorni come romanzi; una specialmente, piena di strane e fantastiche avventure improvvisate secondo che l’azione si veniva svolgendo, durò più settimane. I personaggi erano però tolti dal vero: il conte Monaldo suo padre si chiamava Asmodante, Lelio il fratello Carlo, il brillante eroe Filzero era lo stesso narratore. Egli sapeva trasfondere tanta vita in questi tipi, che tre quarti di secolo più tardi il conte Carlo, udendo qualche tratto di spirito, esclamava: «Questa è filzerica! […].„ A dieci anni, Giacomo cominciò a comporre i suoi primi libri. Nel 1810, a dodici anni, scrisse al padre scusandosi di non potergli nulla offrire in occasione delle feste: «Crescendo l’età crebbe l’audacia, ma non crebbe il tempo dell’applicazione. Ardii intraprendere opere più vaste, ma il breve spazio, che mi è dato di occupare nello studio, fece che laddove altra volta compiva i miei libercoli nella estensione di un mese, ora per condurli a termine ho d’uopo di anni.„ Le sue composizioni di quel tempo sono tragedie, poemetti, cantiche sacre e profane: il Pompeo in Egitto, il Catone in Africa, le Notti puniche, il Balaamo.
Questo ingegno straordinariamente precoce comincia dunque a dar prova di fervida immaginazione.

Scarica gratis: Leopardi di Federico De Roberto.