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(voce di SopraPensiero)Pubblicato La malavita a Napoli di Abele De Blasio.
Dall’incipit del libro:
La fama che godevano i Napoletani come ladri era talmente radicata nel mezzogiorno del nostro Paese, che quando qualche buon villico era obbligato a recarsi in Napoli si sentiva ripetere dai suoi, prima che avesse lasciato il focolaio domestico: «Sii tutt’occhio, perché Napoli abbonda di ladri» ed i più prudenti tra essi, prima di partire, si facevano cucire dalle nipotine fra le pieghe dei calzoni le monete d’oro ed introdurre fra le scarpe e le calze quelle di argento.
Affinchè non si dica che tale precauzione doveva addebitarsi alla bonarietà di quei paesani, che avevano forse bevuto grosso dai locali sapientoni, è pregato il lettore dare uno sguardo ai varii editti emanati dai Governi ai quali era soggetta questa parte della nostra Penisola, e da alcuni di essi rileverà che quell’articolo del Decalogo che dice: «Non rubare» veniva interpetrato a rovescio da un’estesa casta che da secoli aveva poste sue solide basi in questo paese delle Sirene.