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(voce di SopraPensiero)Pubblicato Bollettino del Club Alpino Italiano 1865-96 del Club alpino italiano.
Dall’incipit del libro:
«Fra le più care e tipiche figure dei pionieri dell’alpinismo italiano, che ormai col volgere degli anni, come natura vuole, vanno scomparendo, una più delle altre pareva voler sfidare impavida le bufere della vita e mantenersi vegeta sulla breccia fra l’ammirazione dei vecchi per l’ardore giovanile con cui combatteva, dei giovani per la tenacia colla quale sosteneva alti i più puri ideali di tutta la sua esistenza. Ma ad un tratto quella maschia figura che da ben quarant’anni viveva fra noi è scomparsa; quel roseo viso, sorridente sempre, incorniciato fra due candide fedine non è più che un dolce ricordo; quello sguardo aperto, vivace e profondo, che rispecchiava tutta la bontà d’un animo elevato, d’un cuore impareggiabile si è spento; quella tempra gagliarda, infaticabile, violentemente si è infranta, lasciando inciso nei monti con indelebili caratteri il suo nome, che ogni montanaro, ogni alpinista d’Italia venerava, lasciando immenso cordoglio nell’animo d’una lunga e numerosa schiera di poverelli che aveva beneficati. Riccardo Enrico Budden era nato il 19 maggio 1826 in Stoke Newington (Londra), ove trascorse i primi anni della sua vita, e, rimasto orfano giovanissimo ancora, veniva posto in collegio, dapprima a Bonn e più tardi a Parigi. Compiuta ch’Egli ebbe la sua educazione, libero di sè, ricco di censo, dopo breve permanenza in Francia, cominciò i suoi viaggi attraverso l’Europa, non ritornando in patria che di tempo in tempo e per non lunghi soggiorni. Fu a Nizza, italiana allora, che circa quarant’anni or sono si innamorò del bel cielo tirreno, s’appassionò alla patria nostra che più tardi visitava e studiava in ogni sua parte.«