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(voce di SopraPensiero)Pubblicato Vita di Giordano Bruno di Vincenzo Spampanato.
Dall’incipit del libro:
Negli ultimi anni del secento Pietro Bayle dedicò al Bruno un breve articolo del Dizionario storico e critico. «Questo mordace censore della repubblica letteraria questo Voltaire dell’erudizione del secolo decimosettimo, nato nel paese di Michele Montaigne e morto in quello di Desiderio Erasmo, piacevole narratore come l’uno e dialettico inesauribile come l’altro, quanto più rassomigliò agli esuli della Rinascenza, tanto più cercò di dar risalto a’ tratti che maggiormente lo distinguevano da essi». Volendo «farsi perdonare, ne’ concistori e ne’ parlamenti, delle opinioni temerarie, non ebbe scrupolo d’immolare i novatori con cui non andava d’accordo nelle idee», di giudicare il Nolano un uomo abominevole, un empio, un ateo. La qual sentenza in Inghilterra fu promulgata dallo Spettatore il 27 maggio del 1712; e in Germania, dove il Bayle era stato prevenuto da Iacopo Francesco Reimmann, la medesima sentenza ebbe la ratifica di uomini gravi come Gian Francesco Buddeus e Carlo Stefano Jordan, d’istoriografi ecclesiastici della riputazione del Gerdes e del Baumgarten, del dotto orientalista Maturino Veissière Lacroze che, deposto l’abito di S. Benedetto e abbracciata la Riforma, era stato scelto a bibliotecario da Federico Guglielmo I di Prussia e a precettore del principe che poi divenne Federico il Grande. Ma il Morhof e l’Arnold, i due Zimmermann e, sopra a tutti, un rinomato professore di Gottinga, Cristoforo Augusto Heumann, non tollerarono che s’insultasse alla memoria dell’infelice filosofo ed entrarono in lizza per «salvarne l’onore e l’innocenza».