Pubblicato Avvenimenti faceti di Giuseppe Pitrè.

Dall’incipit del libro:

Il manoscritto di questi Avvenimenti faceti è nella Biblioteca Nazionale di Palermo (segnato XI. A. 20), e mi fu dato a vedere da quel gentile Bibliotecario Capo che è il comm. Filippo Evola, tanto benemerito degli studi bibliografici in Sicilia. È in-16o piccolo, rilegato in pelle di montone, di cinquantasette carte (escluse tre bianche), pagine centotredici; e porta per titolo: Avvenimenti Faceti Per mantenere in amenità innocente le oneste recreazioni, Raccolte In diverse città e Terre di questo Regno. La scrittura ne è nitida e chiara senza un pentimento: il che induce a ritenerla copia di un originale smarrito o distrutto. Chi ne sia l’autore, non so; ma dalla natura dei fatti che egli ama di raccontare, tutti o quasi tutti di argomento ecclesiastico, con personaggi di chiesa e con particolari della vita di sacerdoti secolari e regolari, può ritenersi un prete o un frate predicatore della provincia di Messina, e probabilmente della Terra di S. Marco. Non altri che un ecclesiastico poteva occuparsi esclusivamente di persone di chiesa, discorrerne con piena conoscenza di abitudini, di occupazioni ordinarie, di offici divini e di altre cose siffatte; non altri che un predicatore, forse uno de’ così detti quaresimalisti, poteva, nel passato secolo, recarsi da un valloall’altro, girar mezza Sicilia, e trovarsi in grado di udire, dalla bocca di amici e di conoscenti, piacevolezze e storielle di Longi (prov. di Messina) e di Bagheria (prov. di Palermo), di Regalbuto (prov. di Catania) e di Marsala (prov. di Trapani), per non dire di Naso, Patti, Montalbano, Novara, Mongiuffi, Nicosia, Aggira, Bronte, Randazzo, Termini.