Nel 1891, C. F. Savio, scrisse per il licei il saggio Sociologia ed Etica, dove analizza le varie teorie scientifiche e le raffronta con i dettami della propria fede. Secondo lui l’essere umano non può evolversi autonomamente senza che vi siano cause esterne che lo influenzino.

Nella preistoria la società umana era simile a quella animale; come i castori si costruivano i propri rifugi con perizia; ma cosa li guidava, l’Istinto? E che cos’è? Secondo lo Spencer è “un’azione riflessa composta”. Ma questo è dovuto all’evoluzione o è forse un dono dell’Intelligenza Divina? ci chiede Savio. Proprio come i roditori sopracitati, abbiamo iniziato col formare prima un nucleo famigliare e, allargando la nostra “diga”, abbiamo incluso altri nuclei formando in questo modo una prima società primitiva che, man mano, si è evoluta in società più complesse arrivando alle forme attuali di Stato.

Ma l’essere umano non vive solo d’istinto, esso è dotato di sentimenti, di una morale. Noi giudichiamo le azioni in: morali e immorali; spesso a priori, senza saperne il fine. Ne I Miserabili V. Hugo ci racconta la vita di un ex galeotto, J. Valjean, che, se non la si guarda nel suo complesso, si potrebbe definire immorale, spesso sbagliata; ma lo fa per il bene di Cosette. All’opposto c’è Javert, ispettore di polizia; ma le sue azioni sono volte tutte al bene? Sono personaggi antitetici, bene e male in opposizione e sono mossi dalle loro passioni e con una propria etica.

Le passioni muovono le società, ma ogni ideologia le interpreta in modo diverso; ad esempio gli Stoici le ritengono malvagie, però queste azioni sono determinate da una precisa volontà morale che, secondo Savio, può essere indirizzata al bene se guidata dalla parola di Dio, che è Legge Assoluta e naturale, in quanto creatore dell’universo. Per questo, asserisce che Kant sbagliava quando proclamava che la ragione umana è autonoma, ponendo la legge in forma soggettiva. Essa esiste in tutto lo spazio e per tutto il tempo; per tutti immutabile, unica ragione suprema dell’universo. È la legge di Dio e con Essa si ha felicità imperitura, anche nelle avversità della vita.

Sinossi a cura di Raffaele Fantazzini

Dall’incipit del libro:

Poco giova la scienza se non migliora l’uomo e se non lo armonizza seco stesso, co’ suoi simili, col principio di ogni esistenza, che è Dio.
Scopo dell’esistenza e dell’attività umana non è solo il sapere; ma il sapere per vivere, il vivere per il bene.
Il bene è l’impulso finale, la tendenza suprema, la ragione ultima dell’attività umana. Ma il bene ha attinenze generali; che importa investigare, affinchè l’uomo lo conosca, lo voglia e lo attui nella sua vita e individuale e sociale. Donde una scienza che mira a far vivere l’uomo secondo la propria natura e conforme al proprio fine.
Chiamiamo Etica o Morale quella scienza che ha per oggetto i costumi umani da dirigersi al bene.
Essa suppone un soggetto ossia un’attività libera atta ad essere informata dal bene, la possibilità cioè per parte dell’uomo di diventare onesto.
Suppone una norma da seguirsi dall’uomo affinchè esso si mantenga nell’ordine della propria natura e segua la propria destinazione.
Di qui le due prime parti del nostro studio, la Psicologia morale e la Nomologia: la prima ha per oggetto l’attività umana, elemento materiale della moralità; la seconda, i principii formali e costitutivi dell’onesto, ossia la legge morale.
Siccome poi l’uomo non è soltanto una attività monastica, ma vive in relazione co’ suoi simili, sotto l’impero della legge morale; perciò un’altra parte si deve aggiungere alle anzidette, la Sociologia, che tratta dell’umana società.
Finalmente alla Sociologia fa seguito la trattazione del Dovere e del Diritto, amendue effetti della legge morale e norme costanti dei rapporti sociali.

Scarica gratis: Sociologia ed etica di Carlo Fedele Savio.