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(voce di SopraPensiero)

MoranteMoravia di Anna Folli (Neri Pozza, 2018) é  un libro che vi cattura sin dalla prima pagina, sia per la ricchezza delle testimonianze di nomi celebri che si raccontano, sia perché ripercorre e ricostruisce la vita di questi due grandi autori. Una porta sul mondo culturale italiano dagli anni Venti del Novecento fino agli anni Novanta, dove Pier Paolo Pasolini esordisce sia nel mondo letterario che cinematografico. Dove Alberto Moravia scopre il suo destino di letterato e conosce Elsa Morante in una Roma della “Dolce vita”. La storia d’amore drammatica e difficile tra due grandi scrittori del panorama letterario italiano. Una coppia leggendaria difficile da dimenticare, tanto diversi, eppure molto legati. Li chiamavano MoranteMoravia come se fossero un binomio inscindibile. Quando avvenne il loro primo incontro, lei era bella, timida e poverissima. Lui era già l’enfant prodige della narrativa italiana. Entrambi scelsero la letteratura come passione totalizzante e scopo di vita per capire il mondo.

“Ero affascinato da qualcosa di straziante e di passionale che c’era nel suo carattere. Pareva che ogni giorno della sua vita fosse l’ultimo prima della morte”.

Elsa Morante in questo libro, attraverso le testimonianze e le interviste riportate, viene descritta come una donna istintiva e passionale con unico grandioso obbiettivo: diventare la scrittrice più brava. Era una donna con una cicatrice che si portava sin dall’infanzia. Oltre alla povertà a segnare la sua esistenza, é l’assenza di una figura paterna vera e propria a rendere successivamente la persona che diventerà. Elsa Morante é nata il 18 agosto 1912 da Augusto Morante e Irma Poggibonzi. In realtà Elsa ha avuto due padri: uno biologico, Francesco Lo Monaco, già sposato, e quello adottivo, Augusto Morante. Per Elsa avere due padri é stato come non averne neanche uno per la difficile situazione famigliare instaurata. Prima donna ad essere insignita del Premio Strega nel 1957 con il romanzo L’isola di Arturo, è stata autrice del romanzo La storia, che figura nella lista dei cento migliori libri di tutti i tempi. Tramite Natalia Ginzburg, Elsa Morante pubblicò il suo primo romanzo, Menzogna e sortilegio, presso Einaudi nel 1948, con cui vinse anche il Premio Viareggio.

Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle (Roma, 28 novembre 1907 – Roma, 26 settembre 1990), è stato uno scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, reporter di viaggio e critico cinematografico italiano. Salì alla ribalta nel 1929 con il romanzo Gli indifferenti e pubblicò nella sua lunga carriera più di trenta romanzi. I temi centrali delle opere di Moravia sono stati l’aridità morale, l’ipocrisia della vita contemporanea e la sostanziale incapacità degli uomini di raggiungere la felicità. Nel 1952 gli venne assegnato il premio Strega per I racconti e iniziarono le traduzioni dei suoi romanzi all’estero e i film tratti dai suoi racconti e romanzi. Nel 1960 con il romanzo La noia gli fu assegnato il premio Viareggio e nello stesso anno Vittorio De Sica realizzò il film La ciociara, tratto dall’omonimo libro. Alberto era un uomo molto più mite e razionale della moglie Elsa.

Affrontava la vita attraverso una attenta analisi e si rifugiava nell’amore e nelle passioni per fuggire dalla noia del vivere quotidiano. Nonostante i nemici sul fronte politico, in quanto simpatizzante prima e appartenente al Partito Comunista Italiano dopo, é stato un uomo amato e apprezzato da tutti, a differenza di Elsa.

Due grandi personalità che hanno caratterizzato e arricchito la letteratura nazionale e internazionale. Si scelsero attratti come due calamite, ma nel corso della loro storia, furono altri i grandi amori passionali a farli vivere davvero. Alberto Moravia, pur amando Elsa Morante, era solito avere altre relazioni extraconiugali fugaci con altre donne.

“Io non facevo parte della sua poetica – ricorderà Alberto parlando di Elsa -, ma mi amava e forse l’amore per lei era più importante della letteratura”.

Mentre Elsa, nonostante le sua tante amicizie, ebbe due relazioni importanti. Una con Luchino Visconti per circa tre anni, di cui il marito Alberto era a conoscenza. L’altra con Bill Morrow, pittore e artista, molto più giovane di lei, concluso con il tragico suicidio di lui, che segnò la fine definitiva del matrimonio con Moravia e la resa straziante alla vita di Elsa Morante. Con la loro separazione, la storia d’amore tra Elsa Morante e Alberto Moravia si considerò finita. Ma un filo sottile rimase sempre tra via dell’Oca dove abitava Elsa, fino a Lungotevere della Vittoria dove Alberto Moravia abitava con Dacia Maraini.

Il loro é stato un amore che si é trasformato col tempo in un grande affetto caratterizzato dal rispetto e dalla stima reciproca. Quello che ha contraddistinto il loro legame, unico e solido, é stata prima di tutto la grande amicizia basata sulla presenza costante dell’altro come punto di riferimento ricorrente. Si sono amati, ma forse hanno capito che non avrebbero mai potuto avere ciò che cercavano. Ci sono stati l’una per l’altro, uniti e separati dalle loro diversità di vivere e di affrontare gli altri e loro stessi. Ma fino all’ultimo giorno, Alberto Moravia ha accompagnato Elsa Morante verso la fine. Due stelle brillanti che continuano a brillare ancora oggi, difficili da dimenticare per la loro immensa grandezza letteraria.

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