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Tra i numerosi opuscoli pubblicati in Italia tra lo scoppio delle guerra nel 1914 e l’intervento italiano nel maggio 1915 (in gran parte raccolti nei “Quaderni della guerra” dell’editore Treves), con intento di propaganda per l’intervento italiano, c’è questa raccolta di articoli e recensioni di Aldo Sorani, scrittore e critico letterario, profondo conoscitore della letteratura e del mondo inglese.
Sorani esamina le opere di famosi scrittori inglesi (Kipling, Chesterton, Conan Doyle, George Bernard Shaw) ed altri meno noti (Harrison, Norman Angell), che hanno scritto, con la notevole eccezione di Shaw, in favore della guerra, illustrando i loro argomenti:
Kipling non ha alcun dubbio e non ha bisogno di argomentare i motivi per cui è necessario che l’Inghilterra combatta la guerra mondiale. Solo, si preoccupa del fatto che l’esercito dei volontari inglesi non preveda delle bande musicali che accompagnino i combattenti.
G.B. Shaw è l’unico che – per puro spirito di contraddizione, dice Sorani, ed ancor più caustico nei suoi confronti è l’inglese Bagot che ha firmato la prefazione al volume, – si esprime contro la guerra, criticando dal suo punto di vista socialista e pacifista la società ed il governo inglese quanto e forse più di quanto critichi il militarismo dell’Impero tedesco.
Chesterton si concentra sulla “barbarie” di Berlino. La confronta con la barbarie degli alleati russi, e sostiene che mentre la barbarie dei russi è dovuta alla loro arretratezza, quella dei tedeschi è frutto di una civiltà pienamente moderna, ed è una scelta scientifica e consapevole, dovuta all’egoismo.
Wells attacca i tedeschi per il loro “kaiserismo” e “kruppismo”. Si preoccupa del fatto che, a guerra vinta, sarà necessario estirpare il militarismo in Germania ma anche negli altri paesi, per evitare che quanto accaduto si ripeta.
Allo stesso modo si esprime Harrison, la cui tesi, tristemente profetica è questa:
«La conclusione inglese di Austin Harrison è chiara, semplice e conseguente: bisogna rendere innocua la Germania e per rendere innocua la Germania bisogna che l’Inghilterra si svegli del tutto e si armi. La lotta è di quelle decisive che determinano la vita o la morte. Alla Germania non si debbono lasciare forze per riprendersi, non ci si deve trovare tra venti anni con un’altra Germania di fronte, non si deve cioè condurre contro la Germania una guerra sentimentale che la risparmi in qualcuna delle sue fonti d’energia, pronte domani a riaprirsi e a dilagare di nuovo sul mondo.»
Sorani confonde volutamente Conan Doyle con il suo più famoso personaggio, Sherlock Holmes, e gli affida la soluzione del “caso”: chi ha voluto la guerra mondiale?
Nonostante il suo precedente atteggiamento di amicizia verso la Germania, Conan Doyle è molto energico nel sollecitare i suoi compatrioti allo sforzo comune per la guerra: (ricordiamo che l’esercito inglese, all’inizio della guerra, era su base volontaria):
«Tu che leggi, hai compiuto il tuo dovere nel miglior modo che si potesse? Se non l’hai compiuto, còmpilo subito, o rimarrai per sempre svergognato!».
Concludono il volume articoli dedicati al generale Baden Powell, il fondatore dei boy scout (Come si diventa soldati) ed al generale French, comandante dell’esercito inglese in Europa, e un articolo sull’amicizia tra Italia ed Inghilterra in cui l’autore rende esplicito il suo sentimento nazionalista ed interventista.
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
Dall’incipit del libro:
I giornali che ci giungono alla spicciolata e con grave ritardo da Londra ci offrono una tra le piú curiose documentazioni di cui gli storici futuri della guerra dovranno tener conto se vorranno possedere e vagliare tutti gli elementi atti a chiarire lo stato dell’animo e delle forze con cui un paese come la Gran Bretagna ha preso parte alla conflagrazione tra le potenze. È la documentazione che illustra la guerra che oggi il Regno Unito sembra piú deciso a combattere, la guerra commerciale contro la Germania e l’Austria, la guerra senza sangue. Mentre da una parte leggiamo della fortuna dei reclutamenti aperti da Lord Kitchener e tutta la stampa inglese ripercuote unanime l’eco del grido lanciato dal ministro della guerra alle popolazioni inglesi della madre patria e dei dominî d’oltre oceano: «La vostra patria e il vostro re hanno bisogno di voi!», in un’altra parte troviamo descritto lo spettacolo d’una folla intera che per ore ed ore, giorni e giorni s’accalca, e tumultua dinanzi agli uffici del «Board of Trade» e del Ministero dell’Interno per ottenere informazioni sul modo con cui raggiungere meglio e piú prontamente conquistare i mercati tedeschi d’ogni angolo del mondo.
Scarica gratis: La guerra vista dagli scrittori inglesi di Aldo Sorani.