Galatea è una serenata in due parti di Pietro Metastasio. Fu eseguita per la prima volta nel 1722 a Napoli nella casa del duca di Monteleone Diego Pignatelli in occasione del battesimo dei due figli.

Il libretto si basa su un racconto tratto dal tredicesimo libro delle Metamorfosi di Ovidio e dagli Idilli VI e XI di Teocrito: La ninfa Galatea, una delle Nereidi ama il pastore Akis (Acide). Anche il ciclope Polifemo ama Galatea e uccide Akis per gelosia. Nel suo dolore, Galatea lo trasforma poi in un fiume.

Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://de.wikipedia.org/wiki/La_Galatea_(Metastasio)

Dall’incipit del libro:

GAL.
Ah taci, Acide amato,
Taci, che da quel sasso
Polifemo non t’oda, ove s’asconde!
Se vuoi tra queste sponde
Più sicuro ricetto
Al timoroso affetto,
Colà meco ne vieni
Dove quel cavo scoglio
Sovra il placido mar curva la fronte,
E il tranquillo Oceàn fa specchio al monte.

ACI.
Vezzosa Galatea, dolce mia pena,
Tu sai quanto t’adoro,
Tu sai se da te lungi io vivo o moro;
E pur fra queste braccia
Così tarda ritorni, e vuoi ch’io taccia?
GAL. Se credo al gran desio,
Sempre tardi ritorno, idolo mio;
Se penso al tuo periglio,
Son troppo spesso a vagheggiar quel ciglio.

Scarica gratis: Galatea di Pietro Metastasio.