Il duello finale tra Biden e Trump: un’epica lotta per il potere che potrebbe lasciare l’America divisa e nel dolore
In questo periodo di crisi politica negli Stati Uniti, la scena si prepara per lo spettacolo tragi-comico dei due contendenti alla presidenza. Joe Biden, positivo al Covid e in piena riflessione sul suo ritiro, porta alla luce le debolezze di un gigante malato che ha bisogno urgentemente di un presidente all’altezza di una politica di ricostruzione. Ma anche il suo avversario, Donald Trump, non scherza: tra attentati, scandali e ambizioni, il panorama politico statunitense si riduce sempre di più a una coppia di “babbioni” incapaci di lasciare spazio ai giovani e all’innovazione.
Con le rispettive età e patologie, Biden e Trump sembrano destinati a non reggere nemmeno facendo ricorso alla più esasperata chirurgia e all’intelligenza artificiale. Quasi come due senescenze a confronto, che rischiano di non arrivare vivi a fine mandato, attentati a parte. E la società americana, spietata verso i vecchi, finirà inevitabilmente per deriderli, trasformandoli in un triste spettacolo di degenerazione politica.
I media, avidi di scandali e tormenti, si accaniscono sui due protagonisti, alimentando una libido morbosa che trasforma la politica in un conteggio di acciacchi piuttosto che in una discussione seria sul futuro del paese. Ma i veri rischi si profilano per la stabilità mondiale, con un presidente americano che deve fare i conti con alzheimer, pannolone e girello, esponendosi al ridicolo con le potenze straniere e mettendo a rischio la sicurezza globale.
E anche se cercano di schierare vice più giovani e prestanti, Biden e Trump sembrano destinati a fallire, dando vita a situazioni surreali e grottesche che mettono in luce la disperata ricerca di giovinezza in un mondo sempre più dominato dagli anziani. L’età media che si allunga per il benessere porta con sé queste situazioni, con vecchiacci disposti a non mollare mai, come moderni Matusalemme incapaci di abdicare.
In un contesto in cui la violenza latente della società americana si fa sempre più palpabile, con frange estreme pronte a tutto, la presenza di due presidenti in difficoltà non fa che alimentare il fuoco della discordia. I media, instancabili nel loro voyeurismo politico, si avviano verso un punto di non ritorno, dove la politica diventa uno spettacolo degenerato e senza via d’uscita.
In tutto questo, i due babbioni a Washington si aggrappano alla propria poltrona, consapevoli che ogni passo falso potrebbe costar loro la reputazione e la stabilità del paese. Si chiede allora: quanto ancora potranno resistere prima di cedere alla pressione dei loro stessi errori e della società che li deride?
Forse è giunto il momento di guardare oltre, di abbandonare le illusioni e ricominciare da capo, con nuove energie e nuove idee. Perché, alla fine, è solo così che l’America potrà davvero tornare grande.