La frattura: questa è la cifra di La bella indifferenza, di Sarah Hall, raccolta di sette racconti («Profumo di massacro» – «La bella indifferenza» – «Api» – «L’Agenzia» – «E lei lo uccise nel suo corpo mortale» – «Il fiume lungo la notte» – «Vuotjärvi») uscita nel 2011 in Gran Bretagna ed oggi proposta al lettore italiano dall’editore Gran via in una bella edizione rilegata a filo. Frattura: fra il passato e il presente, fra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere; come in tutta la grande letteratura. Ma all’ennesima potenza, per così dire: nella scrittura della Hall tutto si scinde, si differenzia, si separa: la «gente del nord» da quella «del sud», il mondo umano da quello animale, le donne dagli uomini; tutto viene presentato controluce, nell’ottica della differenza specifica.
Poi, immancabile, come ogni volta che la realtà si presenta divisa in blocchi, la violenza: quella dell’amica adolescente teppista e affascinante; quella della morte atroce inflitta a una bestia; quella di un rapporto occasionale pernicioso e subìto, anche se consensualmente. Letta con una grande attenzione ai dettagli e un linguaggio sempre impeccabile, anche quando è più diretto e senza veli, mai sovrattono, anche nelle scene più esplicite e sanguinolente.
Hall è la piacevole (ri) scoperta di una scrittrice di spessore, già autrice di quattro romanzi, tra cui Ritratto di un uomo morto (ed. Gran via, 2011).
Sarah Hall, La bella indifferenza, ed. Gran via, 2014, pp. 133, euro 13. Tr. it. di Giovanna Scocchera.