Il secondo volume dell’opera copre il periodo che va dalla firma degli armistizi (novembre 1918) alla conclusione dell’ultima delle cinque paci con gli sconfitti: il trattato di Versailles con la Germania (giugno 1919), quello di Saint-Germain-en-Laye con l’Austria (settembre 1919), di Neuilly con la Bulgaria (novembre 1919), di Trianon con l’Ungheria (giugno 1920) e infine quello di Sévres con l’impero ottomano (agosto 1920). In realtà le notizie arrivano fino a novembre del 1920.

Il periodo preso in esame è poco noto al lettore medio, ma comprende avvenimenti importanti: la guerra civile in Russia, con gli eserciti bianchi sostenuti dalle potenze dell’Intesa, compresa l’Italia; le rivoluzioni comuniste (sconfitte) in Germania ed in Ungheria; i 14 punti di Wilson e le speranze sollevate da tali principi, apparentemente accettati da vincitori (che in realtà approfittano della pace per aumentare i loro imperi) e vinti, e la delusione che ne segue a causa dell’abbandono americano di tali principi per la vittoria repubblicana alle elezioni; le difficoltà del governo italiano per l’ottenimento dei compensi previsti dal Trattato di Londra – a causa dell’opposizione di Wilson -, il lungo conflitto diplomatico con gli jugoslavi, il mito della vittoria mutilata, e l’occupazione di Fiume da parte di D’Annunzio. La cronologia si interrompe prima della conclusione di tale vicenda (Il “Natale di sangue” del 1920). In Italia siamo anche in pieno “biennio rosso”, con innumerevoli scioperi e l’occupazione delle fabbriche e le speranze rivoluzionarie di una parte del movimento operaio, presto frustrate.

Sinossi a cura di Claudio Paganelli

Dall’incipit del libro:

1918
Novembre
12-13. Le camere federali svizzere approvano le misure prese dal Governo contro lo sciopero generale e per la protezione delle libertà costituzionali. Il Presidente della Confederazione dichiara che il Consiglio federale è pronto ad attuare riforme democratiche e la riforma elettorale ed a far posto ai socialisti nel Governo, portando il numero dei membri del Consiglio a nove.
13. A Roma il Sindaco e la Giunta ricevono in Campidoglio i rappresentanti della città di Fiume, che portano un messaggio e ripetono, dinanzi all’Italia e al mondo, il giuramento dei Fiumani: «Fiume deve essere italiana».
» A Belgrado si stipula un trattato d’armistizio fra l’Ungheria e l’Intesa. Uno dei patti è che le truppe tedesche del maresciallo Mackensen devono sgombrare il territorio ungherese entro dieci giorni, termine che poi viene cambiato, per le proteste del maresciallo e per la brevità del tempo, nel più breve tempo possibile.
» Una deputazione magiara si presenta al castello di Eckartsan, dove s’è ricoverato l’imperatore Carlo, al quale fa firmare l’atto di abdicazione alla corona d’Ungheria.

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