Matteo Parmigiani è nato a Crema nell’aprile del 1986. Ha passato infanzia e adolescenza tra l’Adda e la campagna cremonese. Nel 2005 è stato adottato dalla città di Milano, dove ora vive e lavora. La campagna e la vita che nella sua città natale ha vissuto gli è rimasta nel cuore: le emozioni, le sensazioni, le difficoltà di un’adolescenza trascorsa in un piccolo paesino, Rialzo, sono diventati protagonisti del suo romanzo d’esordio: Piatta è la Campagna.

Tredici anni sono un’età delicata e viverli in campagna non è semplice. Il suo paesino d’origine è isolato dalla città, abitato – scrive Matteo nel suo romanzo – da persone rozze. Anime “meschine e ignoranti” che però mostrano tratti di resilienza e orgoglio: sono eredi di un’antica civiltà contadina lombarda sempre pronta al sacrificio nel quotidiano. Dai compaesani, da cui vorrebbe allontanarsi, imparare invece il rapporto vero e diretto con la terra e i suoi animali; da loro coglie il senso di comunità fatto da gesti concreti di vicinanza. Matteo, analizzando la sua infanzia pagina dopo pagina, capisce che il paese è forse l’unico mondo possibile, con un velo di malinconica rassegnazione.

Mentre la vita in paese procede nella sua routine, Matteo vive il suo ultimo anno di scuola media. Il futuro gli sembra ancora una promessa nonostante tutto e, mentre le stagioni si rincorrono, vive i suoi desideri e le sue emozioni altalenanti tipiche della pubertà.

Il lettore accompagna il protagonista nelle sue camminate lungo l’Adda, vive l’entusiasmo per l’arrivo di una sagra di paese, osserva i colori dei tramonti, le corse a perdifiato nei campi e gli sguardi a volte carichi di stanchezza di chi vive la terra e la lavora ogni giorno. Protagoniste indiscusse di questa storia infatti sono le emozioni. In particolare rabbia e orgoglio, sentimenti tipici della pubertà e profondi quanto acerbi, per la famiglia, la vita fatta di regole e per il luogo in cui si vive, alle quali si accosta a volte una prematura malinconia.

Matteo si imbatte in esperienze difficili e inaspettate; veri e propri tradimenti forti da parte del mondo degli adulti: dal padre che tradisce la moglie perché sente il peso di una vita piatta, nella quale rientra con frustrazione mostrando solo la sua rabbia e rimanendo nell’omertà, al coinvolgimento in episodi di bullismo violento; dal pericolo di un abuso sessuale da parte di un uomo di chiesa fino alla morte di una compagna di classe. Un turbine emotivo attraverso cui Matteo passa, sempre correndo e salvandosi grazie al susseguirsi delle sue avventure, apparentemente indenne ma segnato nell’anima.

Il rapporto col padre è sullo sfondo ma sempre presente. Una figura ambivalente, un uomo severo e apparentemente disinteressato che Matteo spesso osserva da lontano, mentre lui è impegnato a vivere la sua quotidianità. Un uomo che da “papà” diventa per gran parte della narrazione solo “il vecchio stracciapalle”, da disprezzare per la vita mediocre che conduce. Nella mente di un figlio che ne scopre presto le fragilità, il padre diventerà presto qualcosa di diverso ancora.

Parmigiani rievoca con fedeltà la rabbia tipica della preadolescenza, la confusione, le emozioni contrastanti nei confronti della famiglia e il rapporto acerbo con i primi amori

Nell’anno cruciale in cui passa dall’età dell’innocenza a una prima consapevolezza adulta, il piccolo Matteo si trova a combattere contro la realtà soffocante della vita di provincia. Qui, tra lotte famigliari, faide, fughe, cotte e prime sbronze, comprende di doversi ribellare.

Piatta è la campagna è un romanzo scritto con la freschezza e l’entusiasmo dell’adolescenza, un’epoca in cui tutto sembra accadere per la prima volta, al punto che perfino solitudine e noia appaiono come qualcosa di elettrizzante.

“È nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza che sentiamo – spiega Parmigiani – come il protagonista di Piatta è la campagna, sia l’impulso irresistibile a rincorrere quei desideri, a volte coscienti, a volte vaghi o lontani, che ci spingono ad andare sempre più in là. Per crescere può essere necessario a volte abbandonare quei luoghi in cui si sono mossi i primi passi, sono nate le amicizie e i primi amori. Ma quando si lascia qualcosa, non lo si lascia mai per sempre”.   

Piatta è la campagna, edito da Fernandel, è disponibile in tutte le librerie e su Amazon.