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Questo volumetto si propone il modesto scopo di tratteggiare i ritratti di parecchie fra le donne congiunte, per affezione o per parentela, al Leopardi; di cogliere, per quanto è possibile ne le memorie non più recenti, la loro intima personalità, di vederle nei loro rapporti con lui, e derivarne quanto di elementi reali e quanto di soggettivo fosse ne l’ideale femmineo del cantore di Silvia.
Sinossi tratta dalla prefazione.
Dall’incipit del libro:
La marchesina Adelaide Antici aveva diciannove anni quando nel 1797 diede la sua mano al conte Monaldo Leopardi, di due anni soltanto maggiore di lei. Il matrimonio fu celebrato a Recanati, nella cappelletta degli Antici: la sposa, che apparteneva ad una delle più nobili e ragguardevoli famiglie di quella città ed entrava in una famiglia altrettanto nobile e ragguardevole, era una fanciulla di bellezza severa, da gli occhi di zaffiro splendidi e intelligenti, benchè velati da una pensosa malinconia; dai corti capelli ricciuti d’un castano chiaro tendente al biondo, da l’aspetto maestoso, che pareva accordarsi perfettamente al carattere del vetusto palazzo di cui diveniva signora; alta e con un portamento da regina, ella nelle graziose acconciature e nelle succinte vesti, di cui la moda era venuta allora da Parigi, nulla perdeva de l’austerità naturale; ed il suo viso, soprattutto i suoi occhi e la fronte, restavano severamente assorti, come in un mesto pensiero, sotto i diffusi riccioli ornati da un filo di perle, da un nastro di velluto e da un capriccioso spennacchietto.
Tale ci appare in una miniatura sopra una tabacchiera di Monaldo: nessun sorriso, nessuna mollezza nelle austere sembianze: non sembra una delle graziose, voluttuose donne del secolo passato, ma un’antica matrona travestita.
Scarica gratis: La donna nella vita e nelle opere di Giacomo Leopardi di Emma Boghen Conigliani.