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Pubblicato Teosofia e Il Vangelo di Giovanni di Rudolf Steiner.
Dall’incipit del libro :
Quando J. G. Fichte nell’anno del 1813 presentava la sua «Dottrina», quale frutto maturo d’una vita dedicata interamente al servizio della verità, subito in principio diceva le seguenti parole: «Questa dottrina presuppone un organo interno di sensi, interamente nuovo, per il quale è rivelato un mondo nuovo, non esistente per l’uomo ordinario»; ed in seguito dimostrava con un esempio, come quel suo insegnamento dovesse riuscire incomprensibile a coloro che volevano giudicarlo coi concetti dati dai sensi ordinari.
«Imaginate», egli diceva, «una società di ciechi nati, ai quali di tutte le cose e delle loro relazioni reciproche, sono note soltanto quelle che possono essere percepite col senso del tatto. Provate a parlar loro di colori e di altre cose che sono soltanto conoscibili per mezzo della luce e dell’organo visivo: i vostri discorsi per loro saranno senza senso, e sarà ancora fortuna se ve lo dicono, poichè così vi accorgerete del vostro sbaglio, e smetterete il discorso inutile, visto che non potete aprir loro gli occhi». –
Orbene, realmente, uno che parli alla gente di argomenti come quelli a cui Fichte allude in questo caso, si trova anche troppo sovente nella posizione dell’uomo veggente in mezzo ai ciechi nati. Ma, d’altra parte, queste sono quistioni che si riferiscono alla vera essenza ed alla mèta più elevata degli uomini; e chi credesse necessario di «smettere il discorso inutile» dovrebbe addirittura disperare dell’umanità. Invece non dobbiamo in questo argomento dubitare nemmeno per un momento della possibilità di «aprire gli occhi» a chiunque ne abbia buona volontà.