Dall’incipit della tesi:
Dietro la mia scelta di osservare ed analizzare in chiave antropologica il fenomeno tipicamente urbano degli homeless c’è innanzi tutto l’esperienza che ho avuto modo di svolgere durante il tirocinio, previsto dal mio piano di studi, all’interno di alcuni centri di accoglienza romani. Quei mesi trascorsi tra i tendoni di Castel S. Angelo e al centro di via Sapri sono stati essenziali per queste riflessioni e mi hanno mostrato la possibilità di uno spazio e di una tipologia di lavoro che ho poi sperimentato nella ricerca sul campo, effettuata da ottobre 2004 a gennaio 2005 a «Rebibbia 34», un centro di accoglienza destinato esclusivamente alle donne.
Ho scelto di fare uno studio di genere sui senza fissa dimora perché all’interno del popolo degli invisibili sembrano possedere, almeno in un primo momento, un maggiore grado di invisibilità.
Nei centri di accoglienza misti che ho frequentato le donne lasciavano che fossero gli uomini ad occupare il centro degli spazi comuni, auto-relegandosi nelle zone più periferiche. Sembrava che il narrare femminile facesse più fatica a venire fuori ed è stato necessario del tempo per conquistare la loro fiducia e poter ascoltare le loro storie. E quando poi mi sono spostata nelle stanze di «Rebibbia 34» ho avuto la sensazione che in riferimento alla stabilità, centrale in molte storie, ci fosse una risposta al facile rischio di perdersi. Le donne sembrano avere una capacità speciale, quella di ritagliarsi degli spazi intimi, di rendere più accogliente il mondo esteriore affinché diventi bussola del mondo interiore.
A dispetto di quella che pare essere un’opinione comune, credo sia opportuno dire, prima di qualsiasi riflessione e analisi, che nessun degli uomini e donne che ho incontrato nel corso del tirocinio e della ricerca, ha scelto di vivere nella condizione in cui si trova. Alcuni affermano di star bene così, di non poter tollerare di vivere in uno spazio chiuso, ma avvicinandosi alle loro storie non si può ignorare gli eventi, grandi o piccoli, che li hanno portati dove sono.
Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Roma “La Sapienza”, Relatore: Luigi M. Lombardi Satriani, Anno accademico: 2003-2004, Corso di Laurea in Teorie e Pratiche dell’Antropologia, Tesi di laurea in Etnologia.