«Fertile solitudine» è una raccolta di poesie di Viola Fischerová, scrittrice boema scomparsa nel 2010 e ancora inedita in Italia.

Scrivere e, soprattutto, pubblicare nella Cecoslovacchia comunista non era semplice. La prima raccolta di poesie di Viola Fischerová avrebbe dovuto essere pubblicata nel 1957 ma non superò il vaglio delle autorità e andò perduta; ne rimangono solo alcuni versi, che Bohumil Hrabal ha citato in epigrafe e nel titolo di un libro su Praga negli anni Cinquanta, Inser­zione per una casa in cui non voglio più abitare (Einaudi 1968).

 La latteria potrebbe vendere anche al buio

Cominciare a vivere da sola è più che nascere

Si può intendere l’incredulità
come un’attenzione che non distingue

 Del resto la mia inserzione riguarda una casa
 in cui non voglio più abitare

E per molti anni questi sono rimasti i soli versi di Viola Fischerová pubblicati in Italia.

Nata a Brno nel 1935 Viola Fischerová è stata autrice di poesie e racconti, traduttrice, sceneggiatrice e regista radiofonica. Dopo l’invasione militare che nel 1968 pose fine alla cosiddetta “primavera di Praga” lasciò l’impiego alla redazione culturale della radio cecoslovacca e si trasferì all’estero, prima a Basilea poi in Germania, a Monaco ed Augusta, dove collaborò con periodici e case editrici legate ai dissidenti cecoslovacchi espatriati. Ricominciò a scrivere racconti e poesie solo sul finire degli anni ’80. Nel 1994 ritorna a vivere  a Praga, dove muore nel 2010.

Le poesie raccolte in «Fertile solitudine» furono pubblicate per la prima volta in originale nel 2002, con il titolo di Matečná samota (Brno, Petrov 2002). Si tratta quindi un’opera della maturità dell’autrice, dove la riflessione sull’esistenza è costante: le poesie sono pervase dal tema del bisogno di fede, dell’assenza, del lutto e della perdita, ma anche dal ricordo delle passioni vissute.
La sua riflessione non è mai astratta, anche nelle poesie più spirituali le scene si svolgono anzi in uno spazio ben individuato all’interno di coordinate fisiche, in luoghi descritti dalla loro componente emotiva, quasi avessero un carattere umano. Per esprimere sentimenti la scrittura della Fischerová si fa concreta, materiale:

Sulla neve nei campi
guadagnando il terreno
dopo settimane trovo le crocette in rilievo
delle mie suole

L’orma umida della cagna
l’aveva presa la terra

La ricca dimensione spirituale dei versi contenuti nella raccol­ta, sullo sfondo di una età senile di cui si rifiuta lo stereotipo sociale, non esclude una sensualità a tratti prorompente, impe­tuosa. Viola Fischerová, due volte vedova, non abbandona i toni elegiaci nel ricordo dei compagni di vita perduti, ma recu­pera qui una femminilità completa, quasi per paradosso nutrita e potenziata dalla solitudine (Viola era stata sposata due volte ma il secondo marito, lo scrittore Josef Jedlička, era morto già nel 1990).

Non è importante l’amante ma il desiderio
di averlo questa notte
mi ha morso bramoso come prima

un animale sui vent’anni
nient’affatto il mio tipo
un camionista robusto e poi imbroglione

non era importante l’amante
ma il desiderio
volerlo in sogno
un sogno

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Viola Fischerová
Fertile solitudine –Poesie

Traduzione di Annalisa Cosentino

Brossura con alette; Pagine 96, formato 14 x 21 cm
ISBN brossura 978-88-95833-25-5
Prezzo: € 14,00 i.i.
ISBN ebook 978-88-95833-26-2
Prezzo: € 6,99 i.i.

Prima edizione italiana settembre 2024