Dall’incipit della tesi:

Lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni ci sta di fatto proiettando nell’era dell’ informatica: non si parla di evoluzione ma di rivoluzione. Infatti quando gli effetti di una nuova tecnologia sono di così vasta portata e così radicali da poter modificare l’organizzazione stessa del modus operandi possiamo a ragione parlare di rivoluzione. Da un punto di vista culturale le tecnologie informatiche stanno operando delle trasformazioni che investono la struttura e l’organizzazione del pensiero umano così come era avvenuto nel ‘400 con l’invenzione dei caratteri mobili: il libro segna la nascita della cosiddetta galassia Gutemberg, l’affermazione della supremazia della vista sull’udito. L’era informatica sta di nuovo sovvertendo gli equilibri raggiunti tra visivo e uditivo ridefinendo le strategie comunicative: un documento multimediale non è solo una sommatoria di elementi semantici dei singoli codici utilizzati (pittorico, cinematografico, testuale, musicale, ecc.)ma un nuovo linguaggio del quale stiamo continuamente ri-definendo i limiti, il codice e la struttura. Si potrebbe obiettare che in realtà questa rivoluzione è iniziata con la nascita del cinema e della televisione sul fronte «video» e con la registrazione sonora e la radio sul fronte «audio»; in realtà è con la diffusione di massa delle tecnologie informatiche che il fenomeno sta assumendo le dimensioni di una rivoluzione anche del linguaggio. La crescente facilità d’uso e il basso costo della tecnologia informatica consente a miliardi di utenti di scambiarsi enormi quantità di informazioni con tempi impensabili fino a pochi anni fa: è ovvio che una rivoluzione di tale portata produce dei cambiamenti radicali non solo nel linguaggio, che naturalmente si adatta ai nuovi media, ma anche sull’organizzazione del pensiero e delle conoscenze. Basti solo pensare ad una semplice enciclopedia multimediale (per esempio Encarta della Microsoft)e a quanto sia diverso il criterio di organizzazione dei contenuti rispetto ad una enciclopedia tradizionale; la struttura «a rizoma» che caratterizza le prime è frutto diretto della molteplicità di accesso ai documenti tipiche dell’ipertesto, mentre la struttura «ad albero» o «piramidale» che storicamente ha caratterizzato l’organizzazione del sapere umano viene piegata alle nuove esigenze.

Relatore: Prof. Roberto Furlan, presidente dell’AES (Audio Engineering Society) Italia. Diploma accademico di II livello in Discipline Musicali (indirizzo tecnologico). Conservatorio “Antonio Buzzolla” di Adria, Anno accademico 2004/2005.

RTF + ZIP
RTF + ZIP
(2 MB)