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Eravamo in due sempre piccoli e bastantemente bruttini. Mio fratello aveva un collo lungo sterminato, coperto di pelle grinzosa e sotto a questa gli si vedevano le vene, i muscoli, gli ossi; aveva un testone tutto spelacchiato…
Tonio era un povero contadino che viveva in un paesello di montagna. Non aveva più nessuno al mondo. Da buon figliuolo aveva, col lavoro, assistito i suoi vecchi genitori; i quali erano morti in pace benedicendolo.
Vicino al piccolo paese che porta il nome di Millbank, e appunto nel sobborgo di quella grande capitale che è Londra, v’è una strada stretta chiamata Via della Chiesa, e una piazza, che si chiama Piazza Smith.
Cara Bice, tu non ricordi certamente quante volte dai tuoi occhi sgorgassero le lacrime. Io invece rammento come una mattina la lezione di musica ti riescisse più difficile che per il consueto.
C’era una volta un Re e una Regina, che avevano una figliuola bruttissima e contraffatta nella persona, e non se ne davano pace.
C’era una volta un mercante che era ricco sfondato. Aveva sei figliuoli, tre maschi e tre femmine; e siccome era un uomo che sapeva il vivere del mondo, non risparmiò nulla per educarli e diede loro ogni sorta di maestri.
Benché, grazie a Dio, sia difficile ai nostri orecchi distinguere il ronzio festoso d’un’ape dalle sue strida più disperate; — spero nondimeno mi sia permesso affermare che quel giorno la signorina Dell’Api strillava a più non posso.
Molti, ma molti anni fa, c’era in un paese di questo mondo, un signore, che aveva ereditato dai suoi antenati il titolo di Conte, un bel castello e grandissimi possessi.
Viveva una volta su un’isola deserta delle sponde del Mar Rosso, un Persiano con un berretto che rifletteva i raggi del sole con splendore più che orientale.