(voce di SopraPensiero)

Suspense. Un romanzo napoleonico è l’ultima opera, incompiuta e postuma, di Joseph Conrad. Libro insolito a partire dall’ambientazione, al cuore dell’Europa mediterranea, tra Genova – sfondo della narrazione – e l’Elba, dove l’ex imperatore francese si trova confinato, pronto ad evadere e a dar nuovamente fuoco alla vita di milioni di persone (riaccendendo, al contempo, la speranza di qualcuno).
Libro insolito, dunque, ma anche sanguigno e affascinante come tutti i libri del grande romanziere, che non può mancare nella biblioteca di quanti lo amano; libro d’altronde che non poteva mancare nella Biblioteca dell’editore genovese Il Canneto, che ha voluto dedicare a questa piccola perla un’edizione a caratteri finalmente «leggibili» e con la giusta spaziatura tra le righe (pregio raro nelle edizioni precedenti, che spiccavano per i loro tipi minuscoli e fitti).
Ci sono qui i temi ricorrenti del narratore anglopolacco – il mare, la vita che scorre alta e bassa nell’incantevole porto del capoluogo ligure e, ovviamente, l’attesa: quell’attesa di chi, fermo a terra, è già con il pensiero sull’imbarcazione che lo porterà altrove; un’attesa mai noiosa o stagnante, ma sempre pronta a rivelare il lato insospettato della novità (anche quando è «oscuro» e forse pericoloso). Che stavolta, in più, è vera e propria suspense: perché la fuga di Napoleone sarà con ogni probabilità un evento temibile che sconvolgerà non solo tante e tante vite, ma lo stesso contesto nel quale tutte queste vite si troveranno coinvolte.
Un romanzo dal quale trapela non solo la passione del grande scrittore che ama i propri luoghi e personaggi, trattando ciascuno di essi – anche il più meschino e irrilevante – con generosità di padre; ma anche, in controluce, la questione di quegli «affari di famiglia» – trattata diffusamente e puntualmente dall’ottima introduzione di Giuseppe Sertoli – che hanno vista legata la nobiltà polacca, in particolare la famiglia Korzeniowski (vero cognome dell’autore, prima che scegliesse lo pseudonimo con il quale è conosciuto), all’irredentismo e alla lotta contro il dominio zarista. Da leggere.


Joseph Conrad, Suspense. Un romanzo napoleonico, Il Canneto, 2013, pp. 300, euro 14.

Articolo precedenteConcorso Letterario Insanamente 2013 di Fara Editore. Intervista a Manfredo Marotta
Articolo successivoMAXXIinWeb. Le arti contemporanee dialogano in rete
Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.