La cattedrale di Reims ha sempre avuto una grande importanza nella storia francese al di là dei suoi pregi artistici e religiosi: qui i re sono stati a lungo ‘unti’ e incoronati.

Per questo ha suscitato in Francia (ma anche all’estero) viva impressione e scandalo l’episodio che viene qui raccontato da Diego Angeli, del bombardamento della città e della cattedrale da parte dell’esercito tedesco.

Nel settembre 1914 le truppe di Guglielmo II avevano conquistato la città, e poi l’avevano perduta a seguito della battaglia della Marna. Ritiratisi sulle colline intorno alla città, i tedeschi eseguirono un pesante bombardamento della città, che ebbe come bersaglio anche la cattedrale, nella quale, peraltro, avevano lasciato i propri feriti gravi che non erano stati evacuati al momento di abbandonare la città.

I francesi utilizzarono a fondo questo episodio per la loro propaganda, e Angeli utilizza in pieno i loro argomenti.

Le tre lettere che compongono questo opuscolo, fanno parte delle “Lettere parigine” che Angeli inviava come corrispondente al “Giornale d’Italia”. La prima è del marzo 1914, quando nessuno – come dice la nota editoriale – prevedeva la guerra e tanto meno la catastrofe di Reims, ed è una descrizione della città e della cattedrale. Le altre due – che verranno poi inserite anche nel volume La Francia in guerra, pubblicato nel Progetto Manuzio – sono del novembre 1914, dopo il bombardamento.

Sinossi a cura di Claudio Paganelli

Dall’incipit del libro:

Reims, marzo 1914.
Appena usciti dalla stazione di Reims — dopo tre ore di viaggio in uno di quei treni traballanti che non hanno nulla da invidiare ai trenini delle nostre ferrovie secondarie — sotto un cielo grigio che avvolge tutte le cose come in una tenue nebbia, in fondo a un viale d’alberi nudi e neri, si ha un saluto romano: un grande arco trionfale, dedicato ad Augusto, e adorno di belle figure pagane in mezzo alle quali la lupa che allatta i gemelli vigila, bella immagine di forza latina, quelle contrade di frontiera. Siamo dunque ancora e sempre in terra romana: tali modo vastatis regionibus, exercitum Caesar, duarum cohortium damno. Durocortorum Remorum reducit…. È la sua patente di nobiltà scritta nei comentarii: perchè Durocortorum, come allora si chiamava Reims, fu devota a Cesare che la scelse come suo quartiere generale nelle campagne contro i Nervi, contro i Treviri e contro i Lenononi, nominandola metropoli della Gallia Belgica ed innalzandola a grande splendore politico e sociale.

Scarica gratis: Reims e il suo martirio di Diego Angeli.