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Secondo intervento di Bonaventura al settimo convegno di Psicologia sperimentale e psicotecnica tenuto a Torino nel novembre 1929; il tema è quello delle indagini psicotecniche sui lavoratori all’interno delle officine, in relazione soprattutto ai tempi di reazione.
Negli anni precedenti erano stati messi a punti alcuni strumenti, come l’acutometro di Zoth, in grado di valutare in termini di misurazione i livelli di acuità uditiva. Bonaventura riporta quindi i risultati sperimentali, ancora molto interlocutori, ottenuti in quell’ambito di ricerca all’interno dell’Istituto di Psicologia di Firenze.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
L’attività dell’Istituto di Psicologia della R. Università di Firenze nel campo della psicotecnica è stata, negli ultimi tempi indirizzata in modo precipuo:
1) A sottoporre a rigoroso controllo scientifico alcune condizioni generali del lavoro nelle officine.
2) A introdurre alcuni perfezionamenti nella tecnica delle ricerche sperimentali.
Si dirà qui brevemente di questi due punti.
I. Con cure particolari si vanno studiando i rapporti tra il ritmo ed il lavoro manuale. Considerati nel loro aspetto eminentemente pratico, questi problemi possono essere così enunciati:
1) Esiste un ritmo spontaneo per ogni individuo, cioè un ritmo ch’egli assuma spontaneamente nel lavoro? e quale è in tal caso l’intervallo regolarmente mantenuto tra le successive contrazioni muscolari? Essendo risultato fin dalle prime ricerche che il ritmo spontaneo era in correlazione colla resistenza da vincere, (e quindi collo sforzo da compiere, per esempio, sollevando un peso, spingendo una lima, abbassando una manovella, ecc.), si dovette in primo luogo ricercare se vi è un ritmo spontaneo quando la resistenza sia nulla, poi come si modifica il ritmo col crescere della resistenza e col variare della forma e dell’ampiezza del movimento.
Scarica gratis: Recenti contributi alla psicotecnica dell’Istituto di Psicologia di Firenze di Enzo Bonaventura.