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(voce di SopraPensiero)Non è un buon momento, soprattutto in Italia, per gli insegnanti: i tanti tagli alla spesa nella scuola, l’aumento della pretesa da parte della società e del legislatore (si fa un gran parlare di «inclusività»: ma poi i mezzi per realizzarla dove sono?), la caduta verticale di prestigio e soprattutto le nuove frontiere dell’apprendimento (sempre più estese ed eclettiche in direzione di un autoapprendimento tanto interessante quanto rischioso), rendono il mestiere del «Prof» complicato quanto mai.
Dopo tanti libri di «tecnica» per insegnanti, (abbiamo recentemente avuto la felice occasione di parlare della cosiddetta «classe capovolta» – o «flipped-classroom», per dirne una), Prof, non capisci niente! Manuale di sopravvivenza per insegnanti sotto stress, di Emanuela Nardo (ed. Erickson) si occupa della «tattica», necessaria ai docenti per gestire le situazioni difficili, anche dal punto di vista emotivo. Ricco di schede operative, collocate alla fine di ogni capitolo, e basato sull’analisi delle situazioni che l’insegnante si trova ad affrontare e delle cose che tipicamente gli vengono dette dagli studenti (dal celebre «Non sa niente di noi» al celeberrimo «Ma a che cosa serve?»), questo libro conduce i docenti (indipendentemente dall’età, dall’esperienza, dalla formazione) a venir fuori dal pantano dello scontro con la propria classe, spesso generato semplicemente da una comunicazione inadeguata.
Emanuela Nardo, Prof, non capisci niente! Manuale di sopravvivenza per insegnanti sotto stress, ed. Erickson, 2014, pp. 180, euro 16.