Grazie ai volontari del Progetto Griffo è online (disponibile per il download gratuito) l’ePub: L’uomo solo di Luigi Pirandello.

“L’uomo solo” è un’antologia di racconti brevi (quarta raccolta delle Novelle per un anno pubblicata nel 1922) scritta da Luigi Pirandello che esplora temi come l’alienazione, la solitudine e le contraddizioni dell’animo umano. La raccolta raccoglie storie in cui i protagonisti si trovano a confrontarsi con il loro isolamento interiore, spinti dalla difficoltà di relazionarsi con gli altri e di comprendere se stessi.

In questi racconti, Pirandello indaga la psicologia dei suoi personaggi, mostrando come le loro percezioni della realtà siano influenzate dalle illusioni e dalle convenzioni sociali. L’autore mette in evidenza la solitudine come una condizione esistenziale che può essere vissuta in modo diverso, sia come una scelta consapevole che come una sofferenza imposta dalle circostanze.

L’intreccio tra realtà e apparenza, tra ciò che sembra e ciò che è, è un filo conduttore che pervade l’intera raccolta, rendendo l’antologia un’importante riflessione sulla condizione umana e sulle difficoltà relazionali in un mondo che spesso non offre risposte chiare.

Dall’incipit del libro:

"L'uomo solo" di Luigi PirandelloSi riunivano all’aperto, ora che la stagione lo permetteva, attorno a un tavolinetto del caffè sotto gli alberi di via Veneto. Venivano prima i Groa, padre e figlio. E tanta era la loro solitudine che, pur così vicini, parevano l’uno dall’altro lontanissimi. Appena seduti, sprofondavano in un silenzio smemorato, che li allontanava anche da tutto, così che se qualche cosa cadeva loro per caso sotto gli occhi, dovevano strizzare un po’ le palpebre per guardarla. Venivano alla fine insieme gli altri due: Filippo Romelli e Carlo Spina. Il Romelli era vedovo da cinque mesi; lo Spina, scapolo. Mariano Groa era diviso dalla moglie da circa un anno e s’era tenuto con sé l’unico figliuolo, Torellino, già studente di liceo, smilzo, tutto naso, dai lividi occhietti infossati e un po’ loschi. Là attorno al tavolino, dopo i saluti, raramente scambiavano tra loro qualche parola. Sorseggiavano una piccola Pilsen, succhiavano qualche sciroppo con un cannuccio di paglia, e stavano a guardare, a guardar tutte le donne che passavano per via, sole, a coppie, o accompagnate dai mariti: spose, giovinette, giovani madri coi loro bambini; e quelle che scendevano dalla tranvia, dirette a Villa Borghese, e quelle che ne tornavano in carrozza, e le forestiere che entravano al grande albergo dirimpetto o ne uscivano, a piedi, in automobile. Non staccavano gli occhi da una che per attaccarli subito a un’altra, e la seguivano con lo sguardo, studiandone ogni mossa o fissandone qualche tratto, il seno, i fianchi, la gola, le rosee braccia trasparenti dai merletti delle maniche: storditi, i nebriati da tutto quel brulichio, da tutto quel fremito di vita, da tanta varietà d’aspetti e di colori e di espressioni, e tenuti in un’ansia angosciosa di confusi sentimenti e pensieri e rimpianti e desiderii, ora per uno sguardo fuggevole, ora per un sorriso lieve di compiacenza che riuscivano a cogliere da questa o da quella, tra il frastuono delle vetture e il passerajo fitto, continuo che veniva dalle prossime ville.

Scarica gratis: L’uomo solo di Luigi Pirandello.