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Grazie ai volontari del Progetto Griffo è online (disponibile per il download gratuito) l’ePub Leggende del mare di Maria Savi Lopez.
«Il mare, odiato dai popoli che credevano le sue tempeste esempio di malvagità, e fuggivano lungi dalle sue sponde, adorato da altri come creatore degli dei e degli uomini, amato con passione ardente da grandi poeti, ha sempre costretto e costringe l’uomo a sognare, a meditare innanzi alla sua immensità».
Così l’autrice, eminente studiosa di folklore oltreché letterata e poetessa, conclude il primo capitolo che è una sorta di introduzione alla successiva esposizione delle leggende sorte intorno al mare, soprattutto nordiche, mediterranee e slave, ma anche con qualche riferimento alle tradizioni orientali. In tal modo il lettore ha modo di incontrare gli eroi dell’Edda, del Kalevala e delle biline russe, di subire il fascino delle diverse versioni delle leggende relative all’Olandese volante e al suo capitano, di sorprendersi nel constatare come la fantasia umana abbia popolato gli abissi marini di una straordinaria quantità di abitanti: fantasmi e sirene, divinità e re del mare, streghe e mostri.
Dall’incipit del libro:
Sempre maestoso nell’aspetto, sia che mormori dolcemente lungo le spiagge, sia che balzi irato contro gli scogli, il mare fu guardato dagli esseri umani, fin dai primi secoli, con riverenza o con paura inenarrabile; e quando, nel formare i primi miti, l’uomo, dimentico del vero Dio, disse nel metro rozzo ma solenne dell’epica la gloria e le vittorie del sole, le battaglie dei venti, le lotte della luce e delle tenebre, innumerevoli furono anche le storie meravigliose intorno al mare, che spesso parve alle accese fantasie un essere intelligente e fortissimo, dalla potenza sconfinata; creatore degli dei, della terra e degli uomini, che cagionava col suo respiro il movimento delle maree, prediceva l’avvenire quando mormoravano appena le onde, minacciava colla gran voce gli uomini e la terra nelle ore di collera indomabile, o diceva a se stesso un poema sublime.
Altre volte il mare fu creduto regno sterminato di qualche potente divinità, che possedeva negli abissi palazzi di madreperla e di corallo, troni d’oro, d’ambra o di perle, e comandava ai venti, alle nubi e ad una moltitudine di divinità inferiori, di aspetto mostruoso, o affascinanti colla bellezza soprannaturale; nemiche dell’uomo o pronte per aiutarlo nelle imprese audaci, quando per forza di coraggio e d’ingegno affermava la sua potenza intellettuale anche sul mare, e andava in cerca dell’ignoto.