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(voce di SopraPensiero)
Grazie ai volontari del Progetto Griffo è online (disponibile per il download gratuito) l’ePub Cosima di Grazia Deledda.
Cosima è il romanzo-autobiografia di Grazia Deledda. Il romanzo narra della vita di una ragazzina della provincia sarda, che cerca di coronare il suo sogno, spesso osteggiato, di diventare scrittrice.
In Cosima ci vengono presentati i sogni della scrittrice medesima, le sue umiliazioni, i suoi fallimenti letterari ed i primi successi, ma ci viene anche raccontato il mondo degli anni della sua infanzia e della prima giovinezza, quel mondo antico e rustico, popolato da luoghi e caratteri di una Sardegna di altri tempi; una fotografia in seppia di un mondo ed in particolare di una società che oggi non esiste più.
Sinossi a cura di Gianpaolo Rubbera
In fondo al romanzo sono state riportate le note al testo di Antonio Baldini, mantenendo i riferimenti alle pagine della copia cartacea originale (indicati tra parentesi quadre). Inoltre, il volume conteneva 17 illustrazioni riguardanti la scrittrice.
Dall’incipit del libro:
La casa era semplice, ma comoda: due camere per piano, grandi, un po’ basse, coi pianciti e i soffitti di legno; imbiancate con la calce; l’ingresso diviso in mezzo da una parete: a destra la scala, la prima rampata di scalini di granito, il resto di ardesia; a sinistra alcuni gradini che scendevano nella cantina. Il portoncino solido, fermato con un grosso gancio di ferro, aveva un battente che picchiava come un martello, e un catenaccio e una serratura con la chiave grande come quella di un castello. La stanza a sinistra dell’ingresso era adibita a molti usi, con un letto alto e duro, uno scrittoio, un armadio ampio, di noce, sedie quasi rustiche, impagliate, verniciate allegramente di azzurro: quella a destra era la sala da pranzo, con un tavolo di castagno, sedie come le altre, un camino col pavimento battuto. Null’altro. Un uscio solido pur esso e fermato da ganci e catenacci, metteva nella cucina. E la cucina era, come in tutte le case ancora patriarcali, l’ambiente più abitato, più tiepido di vita e d’intimità.
C’era il camino, ma anche un focolare centrale, segnato da quattro liste di pietra: e sopra, ad altezza d’uomo, attaccato con quattro corde di pelo, alle grosse travi del soffitto di canne annerite dal fumo, un graticcio di un metro quadrato circa, sul quale stavano quasi sempre, esposte al fumo che le induriva, piccole forme di cacio pecorino, delle quali l’odore si spandeva tutto intorno. E attaccata a sua volta a uno spigolo del graticcio, pendeva una lucerna primitiva, di ferro nero, a quattro becchi; una specie di padellina quadrata, nel cui olio allo scoperto nuotava il lucignolo che si affacciava a uno dei becchi.
Scarica gratis: Cosima di Grazia Deledda.