Tra Bruxelles e Washington, Roma si trova costretta a ridefinire se stessa: mentre Metsola rassicura gli industriali italiani, l’ombra lunga della nuova politica estera americana impone nuove domande e antiche inquietudini.

Le due Europe dell’Italia: quella che promette e quella che manca

C’era una volta l’Europa. Non quella dei padri fondatori o degli ideali kantiani che sognavano la pace perpetua, bensì l’Europa reale, tangibile e tattile, fatta di fagioli troppo piccoli per essere accettabili e di tappi di plastica troppo attaccati per sembrare intelligenti. In questa Europa entra in scena Roberta Metsola, figura simbolica e programmatica di una Unione che si vuole alleata e non nemica, facilitatore e non ostacolo, e che lo dichiara davanti a un pubblico strategico: l’assemblea di Confindustria.

Atto Primo: l’Europa che promette

La visita di Metsola è insieme teatrale e politica, o, se si vuole, “performativa” nel senso più foucaultiano del termine: il suo esserci è già un atto di governo. Parlare accanto a Giorgia Meloni – la cui parabola va oggi compresa più nella sua tensione rappresentativa che nelle sue contraddizioni – equivale a suggellare un’alleanza: l’Europa non è solo Bruxelles, ma anche Bologna, non solo Trattati, ma anche Tazzine di Caffè. Un continente che abbraccia il Made in Italy come se volesse profumarsi di Parmigiano Reggiano e Ferragamo.

Eppure, nell’elogio della manifattura, nel parlare di barriere da abbattere e dazi da evitare, affiora una domanda: può un’Europa così, tenera come un tortellino e sorridente come un’eurodeputata maltese, reggere l’urto di un mondo che si disintegra nelle sue alleanze tradizionali?

Atto Secondo: l’America che si disinnamora

Nel frattempo, sull’altra sponda dell’Atlantico, il sipario si chiude su un’America che, pur non dichiarando apertamente il divorzio, ha già preso a dormire in un’altra stanza. L’analisi della nuova postura americana – più interessata al Pacifico che all’Adriatico – mette in discussione proprio quella sintonia che Metsola proclama come “la più profonda della storia moderna”. In realtà, l’Italia si scopre sola nella propria fedeltà: l’alleato storico si distrae, si decentra, si de-atlantizza.

Il problema non è solo esterno: Roma, dice l’analisi geopolitica, è attraversata da una crisi interna che non è più solo ideologica ma quasi ontologica. Se un tempo l’identità internazionale era il riflesso di un’identità politica interna relativamente coesa, oggi l’instabilità partitica si riflette come dissonanza strategica. La politica estera italiana rischia di diventare, come l’Enigma di Saussure, un significante senza significato.

Dialettica: due mappe incompatibili

Ecco allora la dialettica: da un lato Metsola offre una visione di un’Europa che non solo accoglie, ma esalta l’identità italiana; dall’altro, l’analisi geopolitica svela un contesto globale in cui l’Europa stessa è incerta, confusa, forse persino irrilevante. Come si coniugano queste due visioni? Possono davvero convivere la rassicurazione simbolica della Presidente del Parlamento europeo con il realismo disilluso di una politica americana che guarda altrove?

Eco avrebbe forse sorriso di fronte a questa contraddizione. La semiotica delle istituzioni ci insegna che ogni gesto politico è un segno, e che ogni segno, se privato di contesto, diventa superstizione. Il discorso di Metsola è necessario, ma forse insufficiente: un elogio dell’Europa come “migliore sé stessa”, mentre fuori, nel mondo reale, si combatte per la sopravvivenza delle alleanze e della stessa idea di Occidente.

La “nuova America” non è più quella del Piano Marshall, e nemmeno quella del “presidente amico”: è una potenza che ragiona in termini funzionali, non affettivi. E se l’America cambia, l’Italia è costretta a interrogarsi: quanto vale oggi l’Europa per Roma? E soprattutto: quale Europa?

Conclusione: tra l’identità e l’autonomia

Il bivio è quindi esistenziale, più che strategico: o l’Italia decide di accettare la nuova Europa come propria patria politica, facendo di essa non solo un’alleanza commerciale ma una dimensione morale e storica; oppure dovrà trovare una nuova postura intermedia, più autonoma, più rischiosa, più ambigua.

Nel frattempo, il Papa resta – sorprendentemente – l’unico soggetto dotato di autorevolezza trasversale. Un’anomalia, certo. Ma anche un segnale: quando le potenze si distraggono e le istituzioni balbettano, tocca alla metafisica rimettere ordine. E forse, in tutto questo, l’Italia non ha bisogno di scegliere tra Metsola e la nuova America, ma di ricostruire un’idea di sé che sia all’altezza del proprio passato e non in ostaggio del presente.

Perché, come avrebbe detto il professore di Alessandria, Umberto Eco, “siamo nani sulle spalle di giganti, ma con il torcicollo della cronaca.”

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Antonio Rossello
Antonio Rossello, è nato a Savona nel 1964 e vive ad Albisola Superiore (SV). Padre di Francesco. Laureato in Ingegneria meccanica all'Università degli Studi di Genova nel 1989, diploma di Laurea internazionale Dr. HC in Sociologia rilasciato dall’Università Internazionale U.P.T.E.A.G. il 24/04/2024 (Iscritto all'Associazione Sociologi Italiani al n. 383). Dopo il Corso Allievi Ufficiali di Complemento presso la Scuola Militare Alpina di Aosta, ha prestato servizio militare, nell'Arma dei Carabinieri come Ufficiale con il grado di Sottotenente nel 1989/90. Attualmente in congedo con il grado di Primo Capitano. Tornato alla vita civile, dal 1991 è alle dipendenze dell’azienda elettromeccanica genovese ANSALDO ENERGIA. E’ stato in trasferta per lavoro in vari Paesi europei, del Medio Oriente, dell’Africa del Nord e dell’Asia . Ha retto diversi incarichi civili ed associativi: membro dell’Assemblea del Corsorzio Depurazione Acque di Savona, Consigliere della Sezione di Savona e del Gruppo delle Albisole dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA), prima Consigliere e, dal 2003 al 2011, Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri (ANC) Sezione di Savona. Tra i promotori di varie iniziative a carattere sociale, culturale e patriottico promosse da ANC, ANA e Conferenza permanente dei Presidenti delle Associazioni d’Arma, Combattentistiche e Patriottiche della Provincia di Savona . Ulteriormente Socio dell’ I.P.A. (International Police Association), dell’U.N.U.C.I (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia), dell’A.I.O.C. (Associazione Insigniti Onorificenze Cavalleresche), della F.I.V.L. (Federazione Italiana Volontari per la Libertà) e donatore di sangue dell’A.V.I.S. Insignito dell’Onorificenza di Cavaliere della Repubblica (O.M.R.I.) nel 2007, Cavaliere di Ufficio del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio - Ramo Spagna (2024), Referendario con titolo Grande Ufficiale di 1^ grado di Giustizia (KCLJ-J) dell'Ordine Militare ed Ospedaliero di Lan Lazzaro in Gerusalemme - Malta nel 2022, dell’Attestato di Beneremenza dell’U.N.U.C.I , della Benemerenza Rossa A.V.I.S e dell’Onorificenza di Primo Livello dell'Associazione Italiana Combattenti Interalleati (A.I.C.I.). E’ autore di numerose pubblicazioni di vario genere ed è stato coinvolto, come coautore, in diverse antologie (vedere elenco completo su: https://retisocialienetworking.blogspot.com/p/curriculum-vitae-antonio-rossello-citta.html). Nel 2012 ha ricevuto la consegna della medaglia d’argento della FIVL. E’ attualmente Web Editor dei siti ufficiali di alcuni artisti ed autori locali, Presidente del Centro XXV Aprile, Presidente della Federazione Provinciale di Savona e della Sezione delle Albissole dell'Associazione Italiana Combattenti Interalleati (A.I.C.I.), Segretario della Federazione Provinciale di Savona dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra (A.N.V.G.), Presidente della Federazione Provinciale di Savona dell'Istituto del Nastro Azzurro, Segretario Associazione Nazionale Carabinieri Sez. Varazze e Socio ANCRI (ASSOCIAZIONE NAZIONALE INSIGNITI DELL'ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA), membro direttivo sindacale di categoria. Cofondatore della Rassegna multiculturale “Dal Mare alle Langhe fino al Monferrato”, dal 2013 ad oggi promossa dal Centro XXV Aprile, congiuntamente ad altre Associazioni e alle Amministrazioni di Bubbio (AT), Monastero Bormida (AT), Ponti (AL), Denice (Al), Albisola Superiore (SV), Albissola Marina (SV).