Università di Cardinale Stefan Wyszyński di Varsavia
Facoltà di Scienze Umanistiche

Apolonia Filonik

Tesi di laurea triennale in Filologia italiana

L’esperienza del paese e della lingua altrui.
I casi di Ornela Vorpsi e Jhumpa Lahiri

Relatore
Dott.ssa Małgorzata Ślarzyńska

Introduzione

In questo elaborato si prendono in considerazione tre opere di due scrittrici italofone: Ornela Vorpsi, una scrittrice albanese, e Jhumpa Lahiri, una scrittrice americana di origine bengalese. I tre libri autobiografici, tutti scritti in italiano: Il paese dove non si muore mai e La mano che non mordi della Vorpsi e In altre parole della Lahiri vengono analizzati attraverso le esperienze del paese e della lingua altrui presenti nei testi e nelle vite delle scrittrici stesse, e messi in uno sfondo più largo della letteratura della migrazione in Italia.

Il problema della letteratura della migrazione viene elaborato da diversi studiosi fin dall’inizio del fenomeno ossia dagli anni Novanta del Novecento. Occorre elencare Armando Gnisci, l’autore della Letteratura italiana della migrazionee degli altri studi dedicati all’argomento, Franca Sinopoli, l’autrice di Interculturalità e transnazionalità della letteratura: questioni di critica e studi di casi e un saggio Scrittori e scrittrici dell’immigrazione pubblicato nel Contributo italiano alla storia del pensiero, nel volume dedicato alla letteratura, e Daniele Comberiati, nel quale libro Scrivere nella lingua dell’altro. La letteratura degli immigrati in Italia (1989-2007) viene analizzato tra l’altro il caso di Ornela Vorpsi. Non è facile imporre limiti e indicare confini del periodo e del fenomeno della letteratura della migrazione e la ricerca del tema è sempre in corso.

Ornela Vorpsi e Jhumpa Lahiri rappresentano la stessa generazione e a prima vista questo sembra l’unico legame tra le due scrittrici che differiscono in tanti altri aspetti. La Vorpsi è emigrata in Italia dall’Albania, dall’Est all’Ovest, abbandonando il paese segnato dall’invasione fascista e dal regime comunista. La Lahiri, invece, vissuta per molti anni negli Stati Uniti, arriva in Italia dall’Ovest, da un paese in cui è già riconosciuta grazie ai premi letterari prestigiosi. Le esperienze delle entrambi scrittrici sono diverse, così come il modo in cui si sono impadronite della lingua del paese d’arrivo. Ci sono, però, gli aspetti che permettono di confrontare le loro vite e le loro opere non solo dal punto di vista delle differenze ma anche delle somiglianze.

L’elaborato viene diviso in tre capitoli: La letteratura dell’immigrazione in Italia. Storia e problematica, La lingua e l’identità. I casi letterari di Ornela Vorpsi e Jhumpa Lahirie Sperimentare il paese e la lingua altrui nelle opere di Ornela Vorpsi e Jhumpa Lahiri.

Il primo capitolo costituisce l’introduzione teoretica che riguarda la letteratura della migrazione in Italia: la periodizzazione, la storia e la problematica. Verranno analizzati i termini usati dagli studiosi che si occupano di tale produzione letteraria, del suo mercato editoriale, delle istituzioni, della questione della lingua e dei temi principali. Nel primo capitolo vengono anche elencati alcuni scrittori italofoni e viene individualizzato il fenomeno delle scrittrici italofone che porta all’analisi dei casi della Vorpsi e della Lahiri.

Nel secondo capitolo vengono analizzate le figure delle due scrittrici: le loro biografie, la storia della loro migrazione, la questione della lingua e dell’identità nelle loro vite e nelle loro scritture, le tematiche delle loro opere, il rapporto con l’Italia e la lingua italiana e l’accoglienza dei loro libri nel mercato letterario italiano. I casi delle due scrittrici vengono elaborati anche perché i libri analizzati nel terzo capitolo sono autobiografici e la comprensione delle biografie di ogni autrice è necessaria per proseguire con l’analisi di un’opera.

Il terzo capitolo è dedicato all’analisi di tre libri di Ornela Vorpsi (Il paese dove non si muore mai, La mano che non mordi) e Jhumpa Lahiri  (In altre parole). L’analisi viene effettuata in base alla caratteristica delle protagoniste, alla questione della migrazione e dell’adozione della lingua del paese d’arrivo ed agli elementi autobiografici presenti nelle opere. Tutti questi aspetti vengono presentati con un riferimento particolare a quello che suggerisce il titolo dell’elaborato ovvero alle esperienze dirette e indirette del paese e della lingua altrui espresse nelle opere delle scrittrici.

Apolonia Filonik

Laureata in storia dell’arte (laurea triennale e magistrale) e in filologia italiana (laurea triennale) a Varsavia.

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