(voce di SopraPensiero)

Pubblicato Le bocche inutili di Annie Vivanti.

Dall’incipit del libro:

Giorgio,
Vi ricordate come ebbe origine questo dramma?
Uscivamo dal Teatro alla Scala una sera piovosa del novembre scorso. Voi avevate parlato, esaltando la guerra, ad una folla delirante d’entusiasmo per l’Italia e per voi.
Con la mano sul mio braccio, sotto al grigio porticato, vi fermaste. Ancora intorno a noi crepitavano gli applausi.
«Annie Vivanti, volete scrivere un dramma per me?»
Io alzai gli occhi a guardarvi, a guardare il bel volto mobile ed espressivo, e le chiome ricciute, e il fiero portamento dell’alta ed agile persona – tutta la pittoresca bellezza dei vostri ventiquattr’anni, alla quale i grandi occhiali neri aggiungono un fascino speciale e indefinito.
«Sì», dissi subito.
E così nacque nella mia mente la figura di «Giorgio» in questo dramma di guerra.
«Giorgio» siete voi. Le sue parole sono parole che da voi ho udito; l’anima di Giorgio è la sublime anima che è in voi.
Era inteso che voi stesso avreste interpretato la parte del giovane ufficiale che ritorna dalle trincee con gli occhi per sempre chiusi.
Dalle vostre labbra dovevano giungere – con la forza suprema di una sacra e tragica verità – le parole di fede al cuore degli ascoltatori.