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(voce di SopraPensiero)Pubblicato Illegittimi di Carlo Pizzigoni.
Dall’incipit del libro:
— Qui, il nostro caro professore è giurato.
— Stavolta la sorte mi ha proprio favorito, andate là!
Così, al bicchierino d’un banchetto luculliano accennava l’anfitrione, e così rispondeva un maestro di lingue, un bohême, una varietà dei paria, magro, diafano quasi, uno dei tanti che stanno in piedi perché non soffia vento.
— Si figurino! — proseguiva il neo-giurato — dovrò sospendere ad ogni poco le mie lezioni, che mi lasciano star vivo, per […]
— Per compiere il suo dovere di cittadino! — interruppe un convitato, uomo dall’aspetto serio, e che fino allora, seguendo i consigli dell’igiene, aveva atteso ad una sola occupazione, quella di far onore al pranzo.
— Mi scusi, signor Tito; ella è ricco, e de’ particolari di bolletta non se ne intende. Io invece sono dottissimo in materia. —
Tutti, meno il serio personaggio, si misero a ridere di quel riso schietto, col quale suggelliamo le parole del pitocco, che non ci fa mistero della propria povertà onorata, e ne discorre a tutto pasto e filosoficamente come di allegra cosa.
— È stabilita una diaria per le trasferte, — seguitò imperturbabile il signor Tito.