(voce di SopraPensiero)

 

Pubblicato Il viaggio di Ulisse di Tomaso Monicelli.

Il viaggio più emozionante di tutti i tempi, quello di Ulisse per tornare alla sua patria, raccontato ai ragazzi. Da quando lasciò Troia in fiamme attraverso dieci anni durante i quali perse tutti i suoi compagni, tra creature mostruose, i ciclopi, la maga Circe, il canto delle Sirene, la dea Calipso, Nausicaa. Sempre invincibile grazie al coraggio e all’astuzia. Solo il suo cane lo riconosce e muore subito dopo, quando finalmente approda a Itaca. Ma ritrova la sposa Penelope e la famiglia.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Dieci lunghi anni combatterono i Greci contro la città di Troia senza riuscire a scalarne le alte mura, a penetrarvi dentro, a vincerne la resistenza, ad appiccarvi il fuoco, a raderla al suolo, a distruggerla con i suoi abitanti.
Ciò avvenne migliaia e migliaia d’anni fa, in un tempo lontanissimo.
Nella guerra durata dieci anni morirono i più insigni campioni dell’esercito greco e dell’esercito troiano, gli eroi più eccelsi, gli uomini più coraggiosi e più forti, il fiore dei due popoli nemici.
Allora non si combatteva, come adesso, con i cannoni e con i fucili: non c’erano telegrafo e telefono, corazzate e aeroplani, treni e automobili. I guerrieri combattevano corpo a corpo, armati di lunghe terribili aste, di pungenti spade e di grandi archi. I maggiori e i migliori entravano in battaglia sopra un cocchio tirato da due cavalli: vinceva chi era meglio dotato di forza fisica e di coraggio morale, e nei momenti in cui la lotta si faceva più tremenda, ogni oggetto – fosse sasso o bastone – era buono per colpire. Cosicché la battaglia si scomponeva in tante risse sanguinose.
Avveniva anche che, per riposo dei due eserciti nemici stanchi del lungo combattere, uscissero a misurarsi in campo aperto, come in un singolare duello, i due maggiori capi delle due schiere nemiche. E un giorno, nella guerra che stiamo raccontando, Achille capo dei Greci sfidò Ettore capo dei Troiani.