Volentieri pubblichiamo la tesi di Elena Sillitti intitolata: “Il Progetto Manuzio di Liber Liber. Per una prima analisi e valutazione.”
Presentata al corso di laurea in Scienze archivistiche e biblioteconomiche della Scuola di Studi Umanistici e della Formazione dell’Università degli Studi di Firenze (anno accademico 2012-2013), tratta della circolazione della cultura nell’era digitale, soffermandosi in particolare sul progetto Manuzio di Liber Liber.
Dall’incipit della tesi:
«Spetta alle biblioteche fungere da ponte fra i mezzi d’informazione tradizionale e i nuovi mezzi, consentendo loro di integrarsi anziché di escludersi».
(risoluzione n. A4-0248/98 del Parlamento Europeo sul ruolo delle biblioteche nella società moderna. Processo verbale – parte II – testi approvati il 23 ottobre 1998: <http://www.europarl.eu.int/plenary/it/default.htm>.)
Questo elaborato di presentazione e analisi del Progetto Manuzio di Liber Liber, si propone di avviare una riflessione in merito alla continua evoluzione della circolazione culturale cui fanno fronte le biblioteche. Il progetto presentato si configura come buon esempio di modernità nel settore delle biblioteche digitali e testimonia il desiderio degli stessi cittadini (chi collabora lo fa titolo volontario) di creare una rete gratuita di saperi alla portata di tutti. Dopo una breve introduzione sulle nuove tecnologie in materia di libri, si passa alla presentazione del Progetto Manuzio: la sua organizzazione, la filosofia, le condizioni legali e formali determinate dal diritto d’autore e dalle licenze d’uso, i tipi di testi idonei e la loro metadatazione, la partecipazione dei volontari e le strategie comunicative. Segue un capitolo dedicato a una vicenda molto recente, e ancora in corso di sviluppo, relativa al provvedimento AGCOM sul diritto d’autore in rete; l’inserimento di questo argomento è stato dettato dalla necessità di ampliare lo sguardo anche agli atteggiamenti che osteggiano il libero accesso all’informazione e alla cultura tramite il web.
Viene di seguito riportata anche l’intervista che ho fatto al Presidente di Liber Liber, Marco Calvo, nella quale risponde a domande formulate per approfondire e chiarire aspetti che non erano emersi in modo chiaro durante il lavoro di ricerca. Le informazioni reperite per lo sviluppo di questo elaborato si sono avvalse di una ricerca di tipo bibliografico e sono state sfruttate particolarmente, in linea con gli argomenti trattati, le relative risorse multimediali presenti sul web: il sito internet dell’Associazione, i video, le interviste, gli articoli, i saggi.
Sebbene si stia vivendo l’era del digitale, le biblioteche continuano a svolgere il loro ruolo di organizzatrici e promotrici della lettura, favorendo la consultazione e lo studio dei libri con lo scopo di soddisfare appieno la brama di conoscenza del lettore. Nel caso del Progetto Manuzio si tratta di una biblioteca digitale e, in quanto tale, viene così definita dal Gruppo di studio sulle Digital Libraries Applications «…insieme organizzato di strumenti, risorse, servizi e personale specializzato… che interpretano e distribuiscono le informazioni e assicurano la persistenza nel tempo delle collezioni digitali»; una definizione che non può essere considerata immutabile in una condizione di continuo sviluppo e cambiamento come quella attuale. Si profila così un’ulteriore elaborazione del concetto di biblioteca come entità «fuori da sé», cioè esterna al luogo fisico di elezione, in cui il movimento di delocalizzazione fisica trova coincidenza con la virtualizzazione delle offerte di servizio che risultano molteplici e vantaggiose, soprattutto per l’utente.
Il relatore è il prof. Mauro Guerrini.