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(voce di Luca Grandelis)Anche se a volte non lo danno a vedere, o lo esprimono con segni e sintomi apparentemente non collegati, tutti i bambini sono un po’ in apprensione di fronte alla prospettiva del primo giorno di scuola primaria: anche quelli che hanno già cominciato a leggere e a scrivere temono una domanda della maestra cui non sapranno rispondere; anche i meno timidi sono preoccupati dal dover incontrare compagni nuovi, non ancora amici, dal comportamento imprevedibile.
Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano, affronta questi e altri problemi nel suo ultimo Si va a scuola. Prepararsi ai primi giorni in classe (ed. Erickson, 2012), interamente illustrato a colori da Giuliano Lunelli, in cui spiega – per immagini e storie – che il «trucco» per mettere il bambino a proprio agio è comunicargli il senso di coninuità con il passato: non c’è nessun «salto» andando a scuola. Magari basta permettere al bambino di portare con sé nella cartella l’orsacchiotto di peluche; e accompagnarlo passo asso in questa nuova esperienza, parlarne con lui, senza farlo sentire solo o costretto.
Un libro da leggere d’un fiato con il proprio piccolo aspirante all’istruzione (o in due riprese, come le due storie che compongono il volume: «Aspettando il primo giorno discuola» e «il primo giorno di scuola»).
Alberto Pellai, Si va a scuola. Prepararsi ai primi giorni in classe, ed. Erickson, 2012, pp. 70, euro 13,50, interamente illustrato a colori a cura di Giuliano Lunelli. Con CD-audio.