Azione teatrale rappresentata la prima volta con musica del Bonno negli appartamenti dell’imperial Favorita dalle reali arciduchesse Maria Teresa (poi imperatrice regina) e Maria Anna di lei sorella, dal real principe Carlo di Lorena e da una dama ed un cavaliere della corte, alla presenza de’ sovrani, per festeggiare il giorno di nascita dell’imperator Carlo VI, il dì primo ottobre 1740, d’ordine dell’imperatrice Elisabetta.

Nacque Giove, secondo le antiche favole, nel regno di Creta, e furono elette da’ Fati alla cura di lui le due principesse Melite ed Amaltea. Da’ prodigi mal intesi e dagli oracoli sinistramente interpretati, che precederono il giorno del gran natale, si argomentò falsamente che fossero sdegnati gli dèi, e che una vittima illustre fosse necessaria a placarli. Fu grande l’inganno, ma non inutile; poiché l’angustia ch’egli produsse rese molto più viva la gioia della felicità inaspettata, esercitò la virtù delle due generose eroine, le dimostrò degne di tanta gloria, e giustificò la scelta del cielo.

Dall’incipit del libro:

MEL.
E Adrasto ancor non viene? E ancor dal tempio
Non torna alcun? Dèi, che sarà! Di tanti
E sì strani portenti il senso oscuro
Deh svelate una volta! Oggetto almeno
Abbia il nostro timor…
ADR.
Dov’è, Melite,
La real tua germana? (affannato)
MEL.
Impaziente
Per la selva s’aggira.
ADR.
Andiam; si cerchi:
Fuggiamo…
MEL.
Aimè!
ADR.
Ritroverem nel porto
Qualche legno opportuno. Ovunque il Fato
Voglia condurvi, ecco in Adrasto il vostro
Custode e difensor.
MEL.
(Tremo). È compito
Il sacrifizio?

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