(voce di SopraPensiero)

Carabellese conduce la riflessione sulla concezione dell’errore in Spinoza andando oltre l’antitesi tra negazione dell’errore (per cercare di superare la concezione cartesiana) e sua ammissibilità e conseguente positività, per giungere a descrivere il concetto dell’errore spinoziano come qualcosa “altra” tra conoscenza e non conoscenza. E in ogni caso come una riflessione utile da riprendere al di là della semplice negazione dell’errore operata da hegelismo e pragmatismo.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

1. – La dottrina spinoziana si presenta come intellettualismo. Intellettualismo: sia se si ritiene che essa ammetta un puro ontologismo inattivo dell’intelletto, che ha come suo oggetto l’essere immutabile; sia se si ritiene che essa richieda invece (e ce ne sono tanti motivi) l’intelletto come attiva potenza conoscitiva e come primo principio causale che così è anche sostanza.
2. – Or l’intellettualismo, in entrambe le forme, ha, di fronte all’errore, due esigenze: 1°) Ammesso l’errore, questo non può essere che falsità, errore conoscitivo. Non ci può essere un errore che sia il male o che sia il brutto: il riconoscere tali errori richiede il bene ed il bello positivi e distinti dal vero, cioè esclude l’intellettualismo. E Spinoza non riconosce altro errore che la falsitas: la fictio in fondo non è che il primo gradino della falsitas; il dubium viene man mano scomparendo nella dottrina spinoziana, ed in ogni modo anche esso è della stessa natura della falsitas quantunque attenuata. Comunque fictio, falsitas e dubium sono per Spinoza il non verum, che è l’errore, di cui forma tipica e, mi si consenta di dire, piena è la falsitas. 2°) Ma non è possibile ammettere l’errore neppure soltanto come falsità: Nell’intellettualismo ontologico; perchè se l’essere è proprio quello appartenente all’intelletto, esso si sa o si ignora: non c’è via di mezzo; la parzialità dell’intelletto consente l’ignoranza, non consente l’errore. Nell’intellettualismo attivo; perchè, se la sostanza è lo stesso intelletto agente, ogni atto dell’intelletto ha sempre valore sostanziale, si ammetta o non si ammetta una pluralità di intelletti, si ammetta o non si ammetta accanto o sopra a degli intelletti finiti un unico intelletto infinito.

Scarica gratis: Il concetto spinoziano dell’errore di Pantaleo Carabellese.